Sant'Agostino - Augustinus Hipponensis
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FLORILEGIO DI FRASI AGOSTINIANE
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Florilegio di frasi agostiniane

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  1. Dilige et quod vis fac.
    Ama e fa' ciò che vuoi. (In Io. Ep. tr. 7, 8)
     
  2. Fecerunt itaque civitates duas amores duo: terrenam scilicet amor sui usque ad contemptum Dei, coelestem vero amor Dei usque ad contemptum sui.
    Due amori fecero due città: la città terrena l'amore di sé fino al disprezzo di Dio, la città celeste l'amore di Dio fino al disprezzo di sé. (De civ. Dei 14, 28)
     
  3. Quis alius noster est finis nisi pervenire ad regnum, cuius nullus est finis?
    Quale altro sarà il nostro fine, che giungere al regno che non avrà fine? (De Civ. Dei 22, 30.5)
     
  4. Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.
    Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. (Confess. 1, 1, 1)
     
  5. Pondus meum amor meus, eo feror quocumque feror.
    Il mio peso è il mio amore; esso mi porta dovunque mi porto. (Confess. 13, 9, 10)
     
  6. Delectatio quippe quasi pondus est animae.
    Il godimento è appunto quasi la legge di gravitazione dell'anima. (De mus. 6, 11, 29)
     
  7. Quis autem veraciter laudat, nisi qui sinceriter amat?
    Chi mai loda veramente, se non chi ama sinceramente? (Ep. 140, 18, 45)
     
  8. Pedes tui, caritas tua est.
    I tuoi piedi sono il tuo amore. (En. in ps. 33, d. 2, 10)
     
  9. Duos pedes habeto, noli esse claudus.
    Abbi due piedi, non essere zoppo. (En. in ps. 33, d. 2, 10)
     
  10. Dic animae meae: salus tua ego sum. Sic dic, ut audiam. Ecce aures cordis mei ante te, Domine; aperi eas et dic animae meae: salus tua ego sum.
    Dì all'anima mia: Io sono la tua salvezza (Ps 34, 3). Dillo, che io l'oda. Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, o Signore. Aprile, e dì all'anima mia: Io sono la tua salvezza. (Confess. 1, 5, 5)
     
  11. Sicut aures corporis ad os hominis, sic cor hominis ad aures Dei.
    Come l'orecchio nostro alla bocca dell'uomo, così il cuore dell'uomo all'orecchio di Dio. (En. in ps. 119, 9)
     
  12. Non corporis voce, quae cum strepitu verberati aeris promitur, sed voce cordis, quae hominibus silet, Deo autem sicut clamor sonat.
    [Ad Dominum clamavi] ... non con la voce del corpo, la cui sonorità risulta dalla vibrazione dell'aria, ma con la voce del cuore, che è silenziosa per gli uomini, ma innanzi a Dio risuona come un grido. (En. in ps. 3, 4)
     
  13. Quid prodest strepitus oris muto corde?
    A che serve lo strepito della voce, se il cuore tace? (In Io. Ev. tr. 9, 13)
     
  14. Nimis inimica amicitia, seductio mentis investigabilis ... cum dicitur: Eamus, faciamus, et pudet non esse impudentem. (Confess. 2, 9, 17)
    O amicizia veramente nemica, seduzione insondabile della mente. Si dice: andiamo, facciamo! E ci si vergogna di non essere svergognati. (Confess. 2, 9, 17)
     
  15. Amicitia non est vera, nisi cum eam tu agglutinas inter inhaerentes tibi caritate diffusa in cordibus nostris per Spiritum Sanctum qui datus est nobis.
    L'amicizia non è vera se non sei tu a cementarla tra coloro che aderiscono a te, con la carità dello Spirito Santo, che hai effuso nei nostri cuori. (Confess. 4, 4, 7)
     
  16. Suspectus est nescio quis quasi inimicus, et forte est amicus. Videtur alter quasi amicus, et est forsitan occultus inimicus. O tenebrae!
    Un tale è sospettato che sia un nemico, ed è, forse, un amico; un altro sembra essere amico, e forse è un nemico nascosto. Che buio! (Serm. 49, 4)
     
  17. Mens nostra pruriens in auribus.
    La nostra mente smaniosa di udire. (Confess. 4, 8, 13)
     
  18. Fluitat humana memoria per varias cogitationes, nec in cuiusquam potestate est quid et quando ei veniat in mentem.
    La memoria dell'uomo ondeggia da un pensiero all'altro, e nessuno può determinare cosa gli sovvenga nei diversi momenti. (De cons. Evang. 3, 13, 48)
     
  19. Doce ergo me suavitatem inspirando caritatem ... Doce me disciplinam donando patientiam, doce me scientiam illuminando intelligentiam.
    Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la disciplina dandomi la pazienza e insegnami la scienza illuminandomi la mente. (En. in ps. 118, 17, 4)
     
  20. Promiseram autem, si meministi, me tibi demonstraturum esse aliquid quod sit nostra mente atque ratione sublimius. Ecce tibi est ipsa veritas: amplectere illam si potes et fruere illa.
    Avevo promesso, se ricordi, di dimostrarti che v'è un essere più elevato della nostra mente e della nostra ragione. Ecco, è la verità stessa: abbracciala, se puoi, e godila. (De lib. arb. 2, 13, 35)
     
  21. Impia mens odit etiam ipsum intellectum.
    La mente empia disdegna perfino lo stesso intendere. (Serm. 156, 1)
     
  22. Homo aliquando nimium mente perversa timet intelligere, ne cogatur quod intellexerit facere.
    Talvolta chi è troppo perverso d'animo teme di capire, per non essere costretto a mettere in pratica ciò che può avere capito. (Serm. 156, 1)
     
  23. Beatus qui amat te et amicum in te et inimicum propter te. Solus enim nullum carum amittit cui omnes in illo cari sunt, qui non amittitur.
    Beato chi ama te e l'amico in te e il nemico per te. Non perde nessuna persona cara solo colui al quale sono tutti cari nell'unico che non si può perdere, te. (Confess. 4, 9, 14)
     
  24. Ibi est locus quietis imperturbabilis, ubi non deseritur amor, si ipse non deseratur.
    Il luogo della quiete imperturbabile è dove l'amore non conosce abbandoni, se lui per primo non abbandona. (Confess. 4, 11, 16)
     
  25. In quibuslibet rebus humanis nihil est homini amicum sine homine amico.
    In ogni situazione umana nulla ci è amico senza una persona amica. (Ep. 130, 4)
     
  26. Adtendite non praesumere de pecunia, de amico homine, de honore et iactantia saeculi.
    State attenti a non riporre la vostra fiducia sul denaro, sulle amicizie, umane e sugli onori o le vanità del secolo. (En. in ps. 131, 25)
     
  27. Ex amante alio accenditur alius.
    È dall'amore dell'uno che si accende l'amore dell'altro. (Confess. 4, 14, 21)
     
  28. In illo ergo amentur. Et rape ad eum tecum quas potes et dic eis: hunc amemus, hunc amemus.
    Amiamo tutti in lui. Attira verso di lui con te tutti quelli che puoi e dì loro: amiamo lui, amiamo lui. (Confess. 4, 12, 18)
     
  29. Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?
    Se togliamo il fondamento della giustizia, che cosa sono gli stati se non delle grandi associazioni a delinquere? (De civ. Dei 4, 4)
     
  30. Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et teipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis accenditur.
    Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell'uomo interiore abita la verità. E se scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso. Tendi là dove si accende la stessa luce della ragione. (De vera rel. 39, 72)
     
  31. Sero te amavi, pulchritudo tam antiqua et tam nova. Sero te amavi! Et ecce intus eras et ego foris, et ibi te quaerebam et in ista formosa, quae fecisti, deformis irruebam.
    Tardi ti amai, Bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai! Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo; deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. (Confess. 10, 27, 38)
     
  32. Nunc autem quoniam quem tu imples, sublevas eum, quoniam tui plenus non sum, oneri mihi sum.
    Tu sollevi chi riempi; io ora, non essendo pieno di te sono, un peso per me. (Confess. 10, 28, 39)
     
  33. Amor, qui semper ardes et numquam extingueris, caritas, Deus meus, accende me!
    O amore, che sempre ardi senza mai estinguerti, carità, Dio mio, infiammami! (Confess. 10, 29, 40)
     
  34. Da quod amo: amo enim. Et hoc tu dedisti. Ne dona tua deseras, nec herbam tuam spernas sitientem.
    Dammi ciò che amo. Perché io amo, e tu mi hai dato di amare. Non abbandonare i tuoi doni, non trascurare la tua erba assetata. (Confess. 11, 2, 3)
     
  35. Diligens inquisitor inveniet.
    Un ricercatore accurato riscontrerà ciò. (De cons. Evang. 3, 13, 49)
     
  36. Et tota spes mea non nisi in magna valde misericordia tua. Da quod iubes, et iube quod vis.
    Ogni mia speranza è posta nell'immensa grandezza della tua misericordia. Dammi quello che comandi e poi comanda ciò che vuoi. (Confess. 10, 29, 40)
     
  37. Talis est quisque qualis eius dilectio est. Terram diligis? Terra eris. Deum diligis? Quid dicam? Deus eris? Non audeo dicere ex me; Scripturas audiamus: Ego dixi: dii estis et filii Altissimi omnes.
    Ognuno è tale e quale il suo amore. Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio? Che dirò? Sarai Dio? Non oso dirlo, ma ascoltiamo la Scrittura che dice: Io ho detto: Siete dèi e figli dell'Altissimo. (Sal 81, 6) (In Io. Ep. tr. 2, 14)
     
  38. Ama et propinquabit; ama et habitabit.
    Ama ed egli si avvicinerà, ama ed egli abiterà in te. (Serm. 21, 2)
     
  39. Da mihi amantem et sentit quod dico.
    Dammi un innamorato e capirà quello che dico. (De cons. Evang. 26, 4)
     
  40. Nuces puero demonstrantur, et trahitur, et quo currit trahitur, amando trahitur, sine laesione corporis trahitur, cordis vinculo trahitur.
    Mostri delle noci ad un bambino e questo viene attratto: egli corre dove si sente attratto; è attratto da ciò che ama, senza che subisca costrizione; è il suo cuore che rimane avvinto. (In Io. Ev. tr. 26, 5)
     
  41. Numquid iste sermo saperet, nisi esset in vobis interna dulcedo?
    Potrebbe piacere un simile discorso, se in voi non si trovasse trasporto? (Serm. 169, 13, 16)
     
  42. Hoc est Deus gratis amare, de Deo Deum sperare.
    Questo è amare Dio disinteressatamente, sperare Dio da Dio. (Serm. 334, 3)
     
  43. Minus te, Domine, amat qui tecum aliquid amat, quod non propter te amat.
    Ti ama meno chi ama altre cose con te senza amarle per causa tua. (Confess. 10, 29, 40)
     
  44. Quis enim sic delectat quam ille qui fecit omnia quae delectant?
    Chi ci può dare così la gioia se non colui che ha creato tutte le cose che sono fonte di gioia? (En. in ps. 32, II, d. 1, 6)
     
  45. Deus non deserit si non deseratur.
    Dio non abbandona se non è abbandonato. (De nat. et gr. 26, 29)
     
  46. In eo quod amatur, aut non laboratur, aut et labor amatur.
    Quando si ama, non si si fatica, o, se si fatica, questa stessa fatica è amata. (De bono vid. 21, 26)
     
  47. Diversa ergo intentio diversa facta fecit.
    Diversa l'intenzione, diversi i fatti. (In Io. Ep. tr. 7, 7)
     
  48. Norunt fideles corpus Christi si corpus Christi esse non negligunt.
    I fedeli riconoscono il corpo di Cristo se non trascurano di essere il corpo di Cristo. (In Io. Ev. tr. 26, 13)
     
  49. Sed si angustantur vasa carnis, dilatentur spatia caritatis.
    Ma se si trovano nelle angustie i recipienti di carne, si dilatino gli spazi della carità. (Serm. 69, 1, 1)
     
  50. Quae autem maior est virtus pietatis, quam caritas unitatis?
    Quale forza maggiore della carità, che l'amore dell'unità? (Serm. 269, 3)
     
  51. Forse che vi vien detto: Non amate niente? Tutt'altro. Sareste pigri, morti, detestabili, miseri, se non amaste nulla. Amate, ma state attenti a ciò che amate. (En. in ps. 31, 11, 5)
     
  52. Solo l'amore distingue i figli di Dio dai figli del diavolo. (In Io. Ep. tr. 5, 7)
     
  53. Ogni anima segue la sorte di ciò che ama. (In Io. Ev. tr. 7, 1)
     
  54. Chi non ama è privo di motivazioni per osservare i comandamenti. (In Io. Ev. tr. 82, 3)
     
  55. Dammi un cuore che ama, e capirà ciò che dico. Dammi un cuore anelante, un cuore affamato, che si senta pellegrino e assetato in questo deserto, un cuore che sospiri la fonte... e capirà ciò che io dico... (In Io. Ev. tr. 26, 4)
     
  56. Non so in quale inesplicabile modo avvenga che chi ama se stesso e non Dio, non ama se stesso, mentre chi ama Dio e non se stesso, questi ama se stesso. (In Io. Ev. tr. 123, 5)
     
  57. Amat me Deus, amat te Deus.
    Dio ama me, Dio ama te. (En. in ps. 34, d. 1, 12)
     
  58. Amore amoris tui facio istuc.
    Per amore del tuo amore m'induco a tanto. (Confess. 2, 1, 1; 11, 1, 1)
     
  59. Canta a Lui, ma canta bene. (En. in ps. 32, II, d. 1, 8)
     
  60. La lode da cantare è lo stesso cantore... Siate voi la lode che volete proferire; e sarete la sua lode se vivrete bene. (Serm. 34, 6)
     
  61. Cantate vocibus, cantate cordibus, cantate oribus, cantate moribus. Cantate Domino canticum novum.
    La tua vita non proferisca testimonianza contrastante con la lingua. Cantate con le voci, cantate con i cuori, cantate con le labbra, cantate con i costumi. Cantate al Signore un cantico nuovo. (Serm. 34, 6)
     
  62. Ogni passo della Scrittura insegna quanto vale la carità. (In Io. Ep. tr. 5, 13)
     
  63. Dov'è carità, c'è pace, e dove c'è umiltà, c'è carità. (In Io. Ep. tr., prologo)
     
  64. Tanto forte è la giuntura della carità che, sebbene molte pietre viventi concorrano alla struttura del tempio di Dio, esse diventano una sola pietra. (En. in ps. 39, 1)
     
  65. Dio vuol farsi accogliere in noi mediante la carità. (In Io. Ep. tr. 2, 8)
     
  66. Il cristiano esamini se possiede la carità e allora dica: Io sono nato da Dio. Se non la possiede, egli porta soltanto il carattere di cristiano, ma è un disertore che scappa. (In Io. Ep. tr. 5, 6)
     
  67. La carità senza gioia non può essere vera carità. (En. in ps. 76, 6)
     
  68. Fintanto che non sarai perfettamente unito a lui, riponi in lui la tua speranza. (En. in ps. 72, 43)
     
  69. Superbia parit discissionem, caritas unitatem.
    La superbia produce discordia, mentre l'amore produce l'unione. (Serm. 46, 18)
     
  70. Qui noluerit servire caritati, necesse est ut serviat iniquitati.
    Chi non vuol servire alla carità, sarà inevitabilemete servo dell'iniquità. (En. in ps. 18, II, 15)
     
  71. In nessun modo possono dire di avere la carità coloro che dividono l'unità. (In Io. Ev. tr. 7, 3)
     
  72. Chi ama i fratelli sopporta tutto per l'unità, perché l'amore fraterno consiste nell'unità della carità. (In Io. Ep. tr. 1, 12)
     
  73. Solo il dissenso produce la divisione. Al contrario la carità opera l'accordo, l'accordo genera l'unità; l'unità mantiene la carità e la carità conduce alla gloria. (En. in ps. 30, II, d. 2, 1)
     
  74. Adde caritatem, prosunt omnia, detrahe caritatem, nihil prosunt cetera.
    Aggiungi la carità: sono utili tutte le cose; sottrai la carità: a nulla giovano tutte le altre cose. (Serm. 138, 2)
     
  75. Adde ergo scientiae caritatem, et utilis erit scientia; non per se, sed per caritatem.
    Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sé sola ma a motivo della carità. (In Io. Ev. tr. 27, 5)
     
  76. O sacramentum pietatis! O signum unitatis! O vinculum caritatis! Qui vult vivere, habet ubi vivat, habet unde vivat. Accedat, credat, incorporetur ut vivificetur.
    O sacramento dell'amore di Dio! O segno di unità! O vincolo di carità! Chi vuole vivere ha dove vivere, ha di chi vivere. Si accosti, creda, sia unito al corpo di Cristo per divenire vivo. (In Io. Ev. tr. 26, 13)
     
  77. Qui accipit mysterium unitatis et non tenet vinculum pacis, non mysterium accipit pro se sed testimonium contra se.
    Chi riceve il sacramento dell'unità [l'Eucaristia] e non conserva il vincolo della pace, riceve non un sacramento a sua salvezza, ma una prova a suo danno. (Serm. 272, 1)
     
  78. Qui novit veritatem novit eam; qui novit eam, novit aeternitatem. Caritas novit eam. O aeterna veritas, et vera caritas et cara aeternitas! Tu es Deus meus; tibi suspiro die ac nocte.
    Chi conosce la verità, la conosce. Chi la conosce, conosce l'eternità. La carità la conosce. O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio; a te sospiro giorno e notte. (Confess. 7, 10, 16)
     
  79. Faciliusque dubitarem vivere me, quam non esse veritatem, quae per ea quae facta sunt intellecta conspicitur.
    Avrei più facilmente dubitato della mia personale esistenza che di quella della verità, che si può intravedere con la mente attraverso le cose che sono state fatte. (Confess. 7, 10, 16)
     
  80. Sicut amici adulantes pervertunt, sic inimici litigantes plerumque corrigunt.
    Come gli amici corrompono con le loro adulazioni, così i nemici per lo più correggono con le loro offese. (Confess. 9, 8, 18)
     
  81. (Monica) nutrierat filios totiens eos parturiens, quotiens abs te deviare cernebat.
    (Monica) Aveva allevato i figli partorendoli tante volte quante li vedeva deviare da te. (Confess. 9, 9, 22)
     
  82. Duas istas civitate faciunt duo amores: Ierusalem facit amor Dei; Babyloniam facit amor saeculi. Interroget ergo se quisque quid amet, et inveniet unde sit civis.
    Queste due città sono fatte da due amori: l'amore di Dio fa Gerusalemme; l'amore del mondo fa Babilonia. Ognuno dunque si interroghi su cosa ama e capirà di quale città è cittadino. (En. in ps. 64, 2)
     
  83. Cuius rex veritas, cuius lex caritas, cuius modus aeternitas.
    (La città) Il cui re è la verità, la cui legge è l'amore, e la cui dimensione è l'eternità. (Ep. 138, 3, 17)
     
  84. Pax omnium rerum, tranquillitas ordinis.
    Pace di tutte le cose, la tranquillità dell'ordine. (De civ. Dei 19, 13)
     
  85. Minus ordinata inquieta sunt, ordinantur et quiescunt.
    Fuori dell'ordine regna l'inquietudine, nell'ordine la quiete. (Confess. 13, 9, 10)
     
  86. Iussisti enim et sic est: Ut poena sua sibi sit omnis inordinatus animus.
    Hai dato questo comando infatti e così è: Che sia pena a se stesso ogni animo disordinato. (Confess. 1, 12, 19)
     
  87. Quocumque fugerit, se trahit post se; et quocumque talem traxerit se, cruciat se de se.
    Dovunque fuggirà trascina se stesso dietro di sé, e ovunque trascinerà se stesso in tali condizioni, da se medesimo si tormenta. (En. in ps. 45, 3)
     
  88. Secum se trahit quocumque fugerit.
    Dovunque fugga, si trascina dietro se stesso. (In Io. Ev. tr. 41, 4)
     
  89. O rerum naturae obscuritas quantum tegmen est falsitatis.
    O oscurità delle cose della natura, quanto grande è il velo della falsità! (De mor. Eccl. cath. 2, 16, 38)
     
  90. Hoc enim cogitis, ut de bono et de malo, non scriptoribus et librariis, sed coquis et dulciariis ministris vobiscum potius disseramus.
    In questa discussione con voi sul bene e sul male sono costretto a ricorrere non a scrittori ed editori, ma pittosto a cuochi e pasticceri. (De mor. Eccl. cath. 2, 16, 41)
     
  91. Nihil in Ecclesia catholica salubrius fieri, quam ut rationem praecedat auctoritas.
    Non c'è nulla di più salutare nella Chiesa cattolica del primato dell'autorità sulla ragione. (De mor. Eccl. cath. 1, 25, 47)
     
  92. Tanta est pernicies animorum, qui cum vincere hominem volunt, ab errore vincuntur.
    Tanta è la disgrazia degli animi che mentre vogliono vincere gli uomini, sono vinti dal loro stesso errore. (Contra Adim. 28, 2)
     
  93. Cum punit Deus peccatores, non malum suum eis infert, sed malis eorum eos dimittit.
    Dio infatti anche quando punisce i peccatori, non infligge loro un male suo, ma li abbandona ai loro mali. (En. in ps. 5, 10)
     
  94. Quidquid enim vis potes fugere, homo, praeter conscientiam tuam.
    O uomo, puoi fuggire lontano da tutto ciò che vuoi, ma non dalla tua coscienza. (En. in ps. 30, II, d. 1, 8)
     
  95. Sic et materna propinquitas nihil Mariae profuisset nisi felicius Christum corde quam carne gestasset.
    Così la materna vicinanza non sarebbe servita a nulla a Maria se più felicemente non avesse portato Cristo con il cuore che con la carne. (De s. virg. 3, 3)
     
  96. Inter omnes tribulationes humanae animae, nulla est maior tribulatio quam conscientia delictorum.
    Tra tutte le tribolazioni umane non ve n'è una più grande della coscienza delle proprie colpe. (En. in ps. 45, 3)
     
  97. Finis autem vitae tam longam quam brevem vitam hoc idem facit.
    Il termine della vita eguaglia tanto una lunga come una breve vita. (De civ. Dei 1, 11)
     
  98. Considerent nihil esse diuturnum in quo est aliquid extremum.
    Considerino che non si ha lunga durata se si ha un termine. (De civ. Dei 12, 12)
     
  99. Non est diu quod habet extremum.
    Non è lungo ciò che ha un termine. (En. in ps. 30, II, d. 1, 8.
     
  100. Ipsum desiderium tuum, oratio tua est; et si continuum desiderium, continua oratio.
    Il tuo stesso desiderio è la tua preghiera: e se continuo è il desiderio, continua è la preghiera. (Ep. 130, 18-20)
     
  101. Desiderium sinus cordis est; capiemus, si desiderium quantum possumus extendamus.
    Il desiderio è il recesso più intimo del cuore. Quanto più il desiderio dilata il nostro cuore, tanto più diventeremo capaci di accogliere Dio. (In Io. Ev. tr. 40, 10)
     
  102. Desiderium semper orat, etsi lingua taceat. Si semper desideras, semper oras. Quando dormitat oratio? Quando friguerit desiderium. (Serm. 80, 7)
    Il desiderio prega sempre anche se tace la lingua. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre. Quand'è che la preghiera sonnecchia? Quando si raffredda il desiderio. (Serm. 80, 7)
     
  103. Nam qui desiderat, etsi lingua taceat, cantat corde; qui autem non desiderat, quolibet clamore aures hominum feriat, mutus est Deo.
    Chi desidera, anche se tace con la lingua, canta con il cuore. Chi invece non desidera, anche se ferisce con le sue grida le orecchie degli uomini, è muto dinanzi a Dio. (En. in ps. 86, 1)
     
  104. Quid enim desideres tu nosti; quid tibi prosit ille novit.
    Tu sai che cosa desideri, ma egli solo sa che cosa ti giova. (Serm. 80, 2)
     
  105. Continuum desiderium tuum, continua vox tua est. Tacebis, si amare destiteris.
    Il tuo continuo desiderio, è la tua continua voce. Tacerai, se smetterai di amare. (En. in ps. 37, 13)
     
  106. Tota vita christiani boni sanctum desiderium est.
    Tutta la vita di un buon cristiano è un santo desiderio. (In Io. Ep. tr. 4, 6)
     
  107. Ipse finis erit desideriorum nostrorum, qui sine fine videbitur, sine fastidio amabitur, sine fatigatione laudabitur.
    Egli sarà il fine di tutti i nostri desideri, contemplato senza fine, amato senza fastidio, lodato senza stanchezza. (De civ. Dei 22, 30. 1)
     
  108. Beatior ergo Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi.
    Più felice fu Maria dunque accogliendo in sé la fede di Cristo che concependo la carne di Cristo. (De s. virg. 3, 3)
     
  109. Dalla fede nasce il desiderio, il desiderio prepara al possesso, poiché la preparazione della celeste dimora consiste nel desiderio, frutto dell'amore. (In Io. Ev. tr. 68, 3)
     
  110. Noi dunque preghiamo sempre con desiderio continuo sgorgato dalla fede, speranza e carità. (Ep. 130, 9, 18)
     
  111. Ogni amore o ascende o discende; dipende dal desiderio: se è buono ci innalziamo a Dio, se è cattivo precipitiamo nell'abisso... (En. in ps. 122, 1)
     
  112. Ibi vacabimus et videbimus, videbimus et amabimus, amabimus et laudabimus.
    (Nella città celeste) Là riposeremo e vedremo, vedremo e ameremo, ameremo e loderemo. (De civ. Dei 22, 30. 5)
     
  113. Domine Deus, pacem da nobis - omnia enim praestitisti nobis - pacem quietis, pacem sabbati, pacem sine vespera.
    Signore Dio, poiché tutto è tuo, donaci la pace, la pace del riposo, la pace del sabato, la pace senza tramonto. (Confess. 13, 35, 50)
     
  114. Inter persecutiones mundi et consolationes Dei peregrinando procurrit Ecclesia.
    Tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, pellegrinando cammina la Chiesa. (De civ. Dei 18, 51. 2)
     
  115. Canta et ambula. Noli errare, noli redire, noli remanere.
    Canta e cammina, non deviare, non tornare indietro, non fermarti. (Serm. 256, 3)
     
  116. Ama pacem, habe pacem, posside pacem, cape ad te quantos potes ad possidendam pacem: tanto latior erit, quanto a pluribus possidebitur.
    Ama la pace, tieni la pace, possiedi la pace, porta quanti vuoi al possesso della pace. I suoi confini si allargano quanto più cresce il numero di coloro che la posseggono. (Serm. 357, 1)
     
  117. Intellectus enim merces est fidei. Ergo noli quaerere intelligere ut credas, sed crede ut intelligas.
    La comprensione è la ricompensa della fede. Perciò non cercare di capire per credere, ma piuttosto credi per capire. (In Io. Ev. tr. 29, 6.
     
  118. Si potes, cape; si non potes, crede.
    Se puoi, capisci; se non puoi, credi. (In Io. Ev. tr. 35, 5)
     
  119. Non enim religiose quaerunt unde habeant ingenium quo ista quaerunt.
    Non ricercano con spirito religioso da dove hanno l'intelligenza stessa con cui cercano queste cose. (Confess. 5, 3, 4-5)
     
  120. Diligendo proximum purgas oculum ad videndum Deum.
    Amando il prossimo purifichiamo gli occhi del cuore per arrivare a vedere Dio. (In Io. Ev. tr. 17, 8)
     
  121. Cum esses languidus, portabat te proximus tuus; sanus factus es, porta proximum tuum.
    Quando eri infermo venivi portato dal tuo prossimo: adesso che sei guarito, devi essere tu a portare il tuo prossimo. (In Io. Ev. tr. 17, 8)
     
  122. Ad Dominum enim nondum pervenimus, sed proximum nobiscum habemus. Porta ergo eum, cum quo ambulas, ut ad eum pervenias, cum quo manere desideras.
    Al Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo lo abbiamo sempre con noi. Prendi su di te il peso di chi cammina con te, e arriverai a colui con il quale vuoi rimanere. (In Io. Ev. tr. 17, 9)
     
  123. Esto humilis, porta Dominum tuum; esto iumentum sessoris tui.
    Sii umile, porta il Signore Dio tuo; sii la cavalcatura di colui che ti monta. (In Io. Ep. tr. 7, 2)
     
  124. Extende caritatem per totum orbem, si vis Christum amare; quia membra Christi per orbem iacent.
    Estendi la tua carità su tutta la terra, se vuoi amare Cristo perché le membra di Cristo sono diffuse su tutta la terra. (In Io. Ep. tr. 10, 5-8)
     
  125. Si amatis Deum, rapite omnes ad amorem Dei qui vobis iunguntur, et omnes qui sunt in domo vestra: si amatur a vobis corpus Christi, id est unitas Ecclesiae, rapite eos ad fruendum.
    Se amate Dio, rapite all'amore di Dio tutti quanti sono uniti a voi, tutti quelli che abitano con voi; se amate il corpo di Cristo, cioè l'unità della Chiesa, trascinate tutti a godere di essa. (En. in ps. 33, d. 2. 6)
     
  126. Ergo gratulemur et agamus gratias, non solum nos christianos factos esse, sed Christum.
    Rallegriamoci dunque e rendiamo grazie a Dio: noi non siamo stati fatti solo cristiani, ma siamo divenuti Cristo. (In Io. Ev. tr. 21, 8)
     
  127. Plenitudo ergo Christi, caput et membra. Quid est, caput et membra? Christus et Ecclesia.
    Pienezza del Cristo, il capo e le membra. Cosa vuol dire, capo e membra? Cristo e la Chiesa. (In Io. Ev. tr. 21, 8)
     
  128. Hic sitiendum est, alibi saginabimur.
    Qui dobbiamo aver sete; là saremo rifocillati. (En. in ps. 62, 5)
     
  129. Est somnus animae, est somnus corporis. Somnus animae est oblivisci Deum suum.
    C'è un sonno dell'anima e c'è un sonno del corpo. Sonno dell'anima è dimenticare Dio. (En. in ps. 62, 3)
     
  130. Omnis qui sibi vult aliquid praestari, in ardore est desiderii: ipsum desiderium sitis est animae.
    Chi vuol raggiungere qualcosa ha l'ardore del desiderio. Il desiderio è la sete dell'anima. (En. in ps. 62, 5)
     
  131. In concordia Christi omnes una anima sumus.
    Nell'unione dell'amore di Cristo siamo tutti una sola anima. (En. in ps. 62, 5)
     
  132. Non est extra nos: in ipsius membris sumus, sub uno capite regimur, uno spiritu omnes vivimus, unam patriam omnes desideramus.
    Non è fuori di noi. Siamo nelle sue membra, siamo retti tutti sotto un solo capo, viviamo di un solo spirito tutti e desideriamo tutti una sola patria. (En. in ps. 64, 7)
     
  133. Nonne vides quia perdidisti quod non dedisti?
    Non ti accorgi che hai perso quello che non hai donato? (En. in ps. 36, 3, 8)
     
  134. Non stat ergo aetas nostra: ubique fatigatio est, ubique lassitudo, ubique corruptio.
    La nostra vita, nelle sue varie età, non s'arresta; e dovunque c'è fatica, dovunque stanchezza, dovunque deterioramento. (En. in ps. 62, 6)
     
  135. In isto deserto, quam multipliciter laborat, tam multipliciter sitit; quam multipliciter fatigatur, tam multipliciter sitit illam infatigabilem incorruptionem.
    In questo deserto, siccome in molti modi si soffre, così in molti modi si ha sete. In molti modi ci si stanca, e in molti modi si ha sete di quella incorruttibilità che non conosce stanchezza. (En. in ps. 62, 6)
     
  136. Et diligendo fit et ipse membrum, et fit per dilectionem in compage corporis Christi, et erit unus Christus amans se ipsum.
    E amando, anch'egli diventa un membro e per mezzo dell'amore viene ad appartenere all'unità del Corpo di Cristo; e sarà un solo Cristo che ama se stesso. (In Io. Ep. tr. 10, 3)
     
  137. Non potest separari dilectio. Elige tibi quid diligas; sequuntur te caetera.
    L'amore non si divide. Scegli per te cosa amare: il resto verrà da sé. (In Io. Ep. tr. 10, 3)
     
  138. Quid est enim philosophia? Amor sapientiae.
    Che cosa è la filosofia? È l'amore della sapienza. (Contra Acad. 2, 3, 8)
     
  139. Ipsum verum non videbis nisi in philosophiam totus intraveris.
    Non potrai vedere la verità se non ti immergerai completamente nella filosofia. (Contra Acad. 2, 3, 8)
     
  140. Hoc esse philosophari, amare Deum cuius natura sit incorporalis.
    Esercitare la filosofia è amare Dio la cui natura è incorporea. (De civ. Dei 8, 8)
     
  141. Causa contitutae universitatis, et lux percipiendae veritatis et fons bibendae felicitatis.
    La sorgente della costituzione del tutto, la luce della verità che siamo chiamati a raggiungere e la fonte della felicità che siamo chiamati a bere. (De civ. Dei 8, 10, 2)
     
  142. Qui ergo fecit te sine te non te iustificat sine te.
    Colui dunque che ti ha fatto senza di te non ti rende giusto senza di te. (Serm. 169, 3)
     
  143. Versa et reversa, in tergum et in latera et ventrem et dura sunt omnia: et tu solus requies.
    Ti giri e ti rigiri, di spalle, sul fianco o bocconi e tutto è duro: tu solo (o Dio) sei riposo. (Confess. 6, 16. 26)
     
  144. In quo enim nobiscum sentiunt, in eo etiam nobiscum sunt: in eo autem a nobis cesserunt, in quo a nobis dissentiunt.
    Nelle cose su cui condividono il nostro sentire (gli eretici) sono con noi, mentre sono lontani da noi nelle cose su cui dissentono da noi. (De bapt. 1, 1, 2)
     
  145. Multi etiam qui aperte foris sunt, et haeretici appellantur, multis e bonis catholicis meliores sunt.
    Molti che sono fuori e sono chiamati eretici sono migliori di molti e buoni cattolici! (De bapt. 4, 3, 4)
     
  146. Interior ergo magister est qui docet: Christus docet, inspiratio ipsius docet.
    È interiore il maestro che veramente insegna: Cristo insegna, la sua ispirazione insegna. (In Io. Ep. tr. 3, 13)
     
  147. Ubi non ego, ibi felicius ego.
    Dove non sono io, lì io sono molto più realizzato. (De cont. 13, 19)
     
  148. Tu autem eras interior intimo meo et superior summo meo.
    Tu eri più dentro in me della mia parte più interna e più alto della mia parte più alta. (Confess. 3, 6, 11)
     
  149. O si viderent internum aeternum, quod ego quia gustaveram, frendebam.
    Oh, se vedessero nel loro interno l'eterno, che io per averlo gustato, fremevo. (Confess. 9, 4, 10)
     
  150. Magis sunt vivorum solatia quam subsidia mortuorum.
    (La cura del funerale, la condizione della sepoltura e il fasto delle esequie) Sono piuttosto consolazioni per i vivi che aiuti per i morti. (De civ. Dei 1, 12. 1)
     
  151. Vis audire consilium? Si vis ab illo fugere, ad ipsum fuge.
    Vuoi un consiglio? Se vuoi fuggire lontano da lui, fuggi verso di lui. (In Io. Ep. tr. 6, 3)
     
  152. Quando autem et teipso interior est, non est quo fugias a Deo irato, nisi ad Deum placatum: prorsus non est quo fugias.
    E se poi Dio è più interiore a te di te stesso, non c'è dove fuggire da Dio irato, se non verso Dio placato. Altrove non hai scampo. (En. in ps. 74, 9)
     
  153. Intellegat non se esse episcopum, qui praeesse dilexerit, non prodesse.
    Non è vescovo chi ama essere capo senza essere utile. (De civ. Dei 19, 19)
     
  154. Quamobrem otium sanctum quaerit caritas veritatis, negotium iustum suscipit necessitas caritatis.
    Per questo l'amore della verità ricerca la santità della contemplazione, mentre il dovere della carità ricerca un giusta attività. (De civ. Dei 19, 19)
     
  155. Quia nec propter malos, qui videntur esse intus, deserendi sunt boni, qui vere sunt intus.
    Nemmeno a causa dei cattivi, che sembrano essere dentro la Chiesa, si debbono lasciare i buoni, che veramente sono dentro la Chiesa. (Contra Cresc. 2, 33, 42)
     
  156. Fugio paleam, ne hoc sim; non aream, ne nihil sim.
    Fuggo la paglia, per non essere anch'io paglia; non fuggo dall'aia, per non essere nulla. (Contra Cresc. 3, 35, 39)
     
  157. Si quam operam vestram mater Ecclesia desideraverit, nec elatione avida suscipiatis nec blandiente desidia respuatis.
    Se la madre Chiesa chiedesse i vostri servigi, non assumeteli per brama di salire in alto, né rifiutateli spinti dal dolce far nulla. (Ep. 48, 1-2)
     
  158. Ubi enim mihi animus erga me hominis ignotus est et incertus, melius arbitror meliora sentire quam inexplorata culpare.
    Quando non conosco bene l'animo di una persona verso di me, preferisco pensar bene, piuttosto che incolpare senza prove. (De an. et eius or. 1, 2, 2)
     
  159. Nunc autem nescio nec me pudet, ut istum, fateri nescire quod nescio.
    Ora però non so e non mi vergogno, come costui, di riconoscere di non sapere quello che non so. (De an. et eius orig. 1, 15, 25)
     
  160. Aliud est discere aliud videri sibi didicisse.
    Altro è imparare, altro è credere di aver imparato. (De an. et eius or. 2, 6, 10)
     
  161. Sapiens eris, si te non esse credideris.
    Sarai sapiente, se non ti crederai tale. (De an. et eius or. 3, 1, 1)
     
  162. ... videas profecto quantum tibi profuisset, si scisses nescire quod nescis, et quantum tibi prosit, si vel nunc scias.
    ... vedi senza dubbio quanto ti sarebbe giovato aver saputo di non sapere e quanto ti gioverebbe sapere di non sapere almeno adesso! (De an. et eius orig. 4, 11. 15)
     
  163. Haec praecipue cave, fili, si vis esse victor erroris, nec te, quando aliquid nescis, existimes scire, sed, ut scias, disce nescire.
    Guardati, figlio, se vuoi vincere l'errore: quando non sai, non credere di sapere, ma per sapere impara a sapere che non sai. (De a. et eius or. 4, 24, 38)
     
  164. Omnia quae illis continentur libris vel de ipso (Christo) dicta sunt vel propter ipsum.
    Tutto ciò che è contenuto in quei libri o è detto di lui o è detto a motivo di lui. (Contra Faustum 12, 7, 27)
     
  165. Quisquis igitur Christo adhaeret, totum bonum quod etiam in litteris legis non intelligit, habet; quisquis est autem alienus a Christo, nec intelligit, nec habet.
    Chi aderisce a Cristo, possiede tutto il bene delle Scritture, anche di ciò che non capisce; chi invece è alieno da Cristo, né lo capisce, né lo possiede. (En. in ps. 77, 7)
     
  166. Sint castae deliciae meae Scripturae tuae; nec fallar in eis, nec fallam ex eis.
    Le tue Scritture siano le mie caste delizie; che io non sia ingannato in esse, che io non inganni attraverso esse. (Confess. 11, 2, 3)
     
  167. Tu bone omnipotens, qui sic curas unumquemque nostrum, tamquam solum cures, et sic omnes, tamquam singulos.
    O tu buono e onnipotente, tu curi ognuno di noi singolarmente come se fosse il solo e curi tutti, come se fossero singoli. (Confess. 3, 11, 19)
     
  168. Sagittaveras tu cor nostrum caritate tua et gestabamus verba tua transfixa visceribus.
    Avevi trafitto il nostro cuore con le frecce della tua carità e portavamo le tue parole piantate nelle nostre viscere. (Confess. 9, 2, 3)
     
  169. Ne dona tua deseras nec herbam tuam spernas sitientem.
    Non abbandonare i tuoi doni e non disprezzare questo tuo filo d'erba assetato. (Confess. 11, 2, 3)
     
  170. Deus tuus ubique totus est: si non ab illo facias casum, numquam a te ipse facit occasum.
    Il tuo Dio è tutto ovunque: se tu non cadrai lontano da lui, mai egli tramonterà lontano da te. (In Io. Ev. tr. 34, 6)
     
  171. Si amare pigebat, saltem nunc redamare non pigeat. Nulla est enim maior ad amorem invitatio, quam praevenire amando.
    Se ci rincresceva amare, almeno ora non ci rincresca di rispondere all'amore. Non c'è infatti maggiore invito all'amore che amare per primi. (De cath. rud. 4, 7)
     
  172. Christum narrat et dilectionem monet.
    (La Scrittura) Parla di Cristo e ci indirizza verso l'amore. (De cath. rud. 4, 8)
     
  173. Remansit adultera et Dominus, remansit vulnerata et medicus, remansit magna miseria et magna misericordia.
    Restò l'adultera e il Signore, restò colei che era ferita e il medico, restò la grande miseria e la grande misericordia. (En. in ps. 50, 8)
     
  174. Remansit solus et sola; remansit creator et creatura; remansit miseria et misericordia; remansit quae suum reatum agnoscebat, et qui peccatum dimittebat.
    Soli restarono lui e lei; restò il Creatore e la creatura; restò la miseria e la misericordia; restò lei consapevole del suo reato e lui che ne rimetteva il peccato. (Serm. 16/A, 5)
     
  175. Magna est enim miseria superbus homo, sed maior misericordia humilis Deus.
    Grande miseria è un uomo superbo, ma più grande misericordia è un Dio umile. (De cat. rud. 4, 8)
     
  176. Mira profunditas eloquiorum tuorum... Horror est intendere in eam; horror honoris et tremor amoris.
    È sgomento per me gettare lo sguardo nella tua parola; sgomento di onore e tremito di amore. (Confess. 12, 14, 17)
     
  177. Deseruerunt illi sponsorem salutis, honoravit ille socium crucis.
    Abbandonarono quelli colui che prometteva la salvezza, mentre questi onorò chi era associato a lui sulla croce. (De an. et eius or. 1, 9, 11)
     
  178. Timeo enim Iesum transeuntem et manentem ed ideo tacere non possum.
    Temo Gesù che passa e che rimane (in eterno) e per questo non posso stare zitto. (Serm. 88, 14, 13)
     
  179. Domine, si sine te nihil, totum in te.
    , o Signore, nulla senza di te, ma tutto in te. (En. in ps. 30, II, d. 1, 4)
     
  180. La vita di un buon cristiano è tutta un santo desiderio... In questo consiste la nostra vita: esercitarci col desiderio. (In Io. Ep. tr. 4, 6)
     
  181. Christe, responde, vince atque convince; clama: Sine me nihil potestis facere, ut taceant, qui clamant: Etsi difficilius, tamen possemus et sine te facere.
    Cristo, vinci e convinci, grida: Senza di me non potete far nulla, perché tacciano coloro che strillano: Benché più difficilmente, tuttavia potremmo farcela anche senza di te. (Opus imp. c. Iul. 2, 198)
     
  182. Noli aliquid dicere sine illo, et non dicit aliquid sine te.
    Non dire nulla senza di Dio, com'egli non dice nulla senza di te. (En. in ps. 85, 1)
     
  183. Nam sine illo, nos nihil; in illo autem, ipse Christus et nos.
    Giacché senza Cristo noi siamo niente; ma in lui siamo Cristo e noi. (En. in ps. 30, II, d. 1, 3)
     
  184. Gesù non temette di nessuno quand'era quaggiù umile, e temerà di qualcuno nel suo splendore eterno? (En. in ps. 93, 7)
     
  185. Intendat Caritas vestra: Deus ineffabilis est; facilius dicimus quid non sit, quam quid sit.
    Stia attenta la vostra Carità. Dio è ineffabile; più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è. (En. in ps. 85, 12)
     
  186. Invocas quidquid amas; invocas quidquid in te vocas, invocas quidquid vis ut veniat ad te.
    Tu invochi ciò che ami; invochi ciò che chiami a te; invochi tutto ciò che vuoi che venga a te. (En. in ps. 85, 8)
     
  187. Invocas Deum quando in te vocas Deum.
    Invochi Dio quando chiami Dio dentro di te. (En. in ps. 30, II, d. 3. 4)
     
  188. Vis invocare Deum? Gratis invoca. Avare, an parum est tibi, si te impleat ipse Deus?
    Vuoi invocare Dio? Invocalo gratuitamente. Avaro, è forse per te poca cosa, che Dio stesso ti riempia? (En. in ps. 30, II, d. 3. 4)
     
  189. Locus eius tu eris si bonus, si confessus invocaveris eum.
    Tu sarai il suo luogo se divenuto buono con la tua confessione lo invocherai. (En. in ps. 74, 9)
     
  190. Ille placet Deo cui placet Deus.
    Piace a Dio colui al quale Dio piace. (En. in ps. 32, II, d. 1, 1)
     
  191. Melius enim utique tota die foderent, quam tota die saltarent.
    Molto meglio stare tutto il giorno a zappare, che a danzare. (En. in ps. 32, II, d. 1, 6)
     
  192. Est enim quaedam pulchritudo iustitiae... Habet iustitia formam suam, oculos quaerit, accendit amatores suos.
    Vi è una certa bellezza della giustizia ... ma la giustizia ha una sua bellezza, chiede di essere contemplata, infiamma i suoi amanti. (En. in ps. 32, II, d. 1, 6)
     
  193. Novus homo, novum Testamentum, novum canticum ... Cantet canticum novum, non lingua, sed vita.
    Nuovo uomo, nuovo Testamento, nuovo cantico ... Canta però il cantico nuovo non con le labbra ma con la vita. (En. in ps. 32, II, d. 1. 8)
     
  194. Hoc est enim bene canere Deo, in iubilatione cantare.
    Dare forma a un canto per cui Dio si diletti, è cantare nel giubilo. (En. in ps. 32, II, d. 1. 8)
     
  195. Nosti quid facias de agro tuo, et nescit Deus quid faciat de servo suo?
    Tu sai cosa fare del tuo campo e Dio non sa cosa fare del suo servo? (En. in ps. 63, 19)
     

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