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Florilegio di frasi agostiniane |
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- Dilige et quod vis fac.
Ama e fa' ciò che vuoi. (In Io. Ep. tr. 7, 8)
- Fecerunt itaque civitates duas amores duo: terrenam
scilicet amor sui usque ad contemptum Dei, coelestem vero amor Dei usque ad
contemptum sui.
Due amori fecero due città: la città terrena l'amore di sé fino al
disprezzo di Dio, la città celeste l'amore di Dio fino al disprezzo di sé.
(De civ. Dei 14, 28)
- Quis alius noster est finis nisi pervenire ad regnum,
cuius nullus est finis?
Quale altro sarà il nostro fine, che giungere al regno che non avrà
fine? (De Civ. Dei 22, 30.5)
- Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec
requiescat in te.
Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro
cuore non ha posa finché non riposa in te. (Confess. 1, 1,
1)
- Pondus meum amor meus, eo feror quocumque feror.
Il mio peso è il mio amore; esso mi porta dovunque mi porto. (Confess.
13, 9, 10)
- Delectatio quippe quasi pondus est animae.
Il godimento è appunto quasi la legge di gravitazione dell'anima. (De
mus. 6, 11, 29)
- Quis autem veraciter laudat, nisi qui sinceriter
amat?
Chi mai loda veramente, se non chi ama sinceramente? (Ep. 140,
18, 45)
- Pedes tui, caritas tua est.
I tuoi piedi sono il tuo amore. (En. in ps. 33, d. 2, 10)
- Duos pedes habeto, noli esse claudus.
Abbi due piedi, non essere zoppo. (En. in ps. 33, d. 2,
10)
- Dic animae meae: salus tua ego sum. Sic dic, ut
audiam. Ecce aures cordis mei ante te, Domine; aperi eas et dic animae meae:
salus tua ego sum.
Dì all'anima mia: Io sono la tua salvezza (Ps 34, 3). Dillo, che io
l'oda. Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, o
Signore. Aprile, e dì all'anima mia: Io sono la tua salvezza. (Confess.
1, 5, 5)
- Sicut aures corporis ad os hominis, sic cor hominis
ad aures Dei.
Come l'orecchio nostro alla bocca dell'uomo, così il cuore
dell'uomo all'orecchio di Dio. (En. in ps. 119, 9)
- Non corporis voce, quae cum strepitu verberati aeris
promitur, sed voce cordis, quae hominibus silet, Deo autem sicut clamor
sonat.
[Ad Dominum clamavi] ... non con la voce del corpo, la cui
sonorità risulta dalla vibrazione dell'aria, ma con la voce del
cuore, che è silenziosa per gli uomini, ma innanzi a Dio
risuona come un grido. (En. in ps. 3, 4)
- Quid prodest strepitus oris muto corde?
A che serve lo strepito della voce, se il cuore tace? (In Io.
Ev. tr. 9, 13)
- Nimis inimica amicitia, seductio mentis
investigabilis ... cum dicitur: Eamus, faciamus, et pudet non esse impudentem.
(Confess. 2, 9, 17)
O amicizia veramente nemica, seduzione insondabile della mente. Si
dice: andiamo, facciamo! E ci si vergogna di non essere svergognati. (Confess.
2, 9, 17)
- Amicitia non est vera, nisi cum eam tu agglutinas
inter inhaerentes tibi caritate diffusa in cordibus nostris per Spiritum
Sanctum qui datus est nobis.
L'amicizia non è vera se non sei tu a cementarla tra coloro che
aderiscono a te, con la carità dello Spirito Santo, che hai effuso nei
nostri cuori. (Confess. 4, 4, 7)
- Suspectus est nescio quis quasi inimicus, et forte
est amicus. Videtur alter quasi amicus, et est forsitan occultus inimicus. O
tenebrae!
Un tale è sospettato che sia un nemico, ed è, forse, un
amico; un altro sembra essere amico, e forse è un nemico nascosto.
Che buio! (Serm. 49, 4)
- Mens nostra pruriens in auribus.
La nostra mente smaniosa di udire. (Confess. 4, 8, 13)
- Fluitat humana memoria per varias cogitationes, nec
in cuiusquam potestate est quid et quando ei veniat in mentem.
La memoria dell'uomo ondeggia da un pensiero all'altro, e
nessuno può determinare cosa gli sovvenga nei diversi momenti. (De
cons. Evang. 3, 13, 48)
- Doce ergo me suavitatem inspirando caritatem ... Doce
me disciplinam donando patientiam, doce me scientiam illuminando
intelligentiam.
Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità, insegnami la
disciplina dandomi la pazienza e insegnami la scienza illuminandomi la mente.
(En. in ps. 118, 17, 4)
- Promiseram autem, si meministi, me tibi
demonstraturum esse aliquid quod sit nostra mente atque ratione sublimius.
Ecce tibi est ipsa veritas: amplectere illam si potes et fruere illa.
Avevo promesso, se ricordi, di dimostrarti che v'è un
essere più elevato della nostra mente e della nostra ragione. Ecco,
è la verità stessa: abbracciala, se puoi, e godila. (De
lib. arb. 2, 13, 35)
- Impia mens odit etiam ipsum intellectum.
La mente empia disdegna perfino lo stesso intendere. (Serm. 156,
1)
- Homo aliquando nimium mente perversa timet intelligere, ne cogatur quod
intellexerit facere.
Talvolta chi è troppo perverso d'animo teme di capire, per non
essere costretto a mettere in pratica ciò che può avere capito. (Serm.
156, 1)
- Beatus qui amat te et amicum in te et inimicum
propter te. Solus enim nullum carum amittit cui omnes in illo cari sunt,
qui non amittitur.
Beato chi ama te e l'amico in te e il nemico per te. Non perde nessuna
persona cara solo colui al quale sono tutti cari nell'unico che non si può
perdere, te. (Confess. 4, 9, 14)
- Ibi est locus quietis imperturbabilis, ubi
non deseritur amor, si ipse non deseratur.
Il luogo della quiete imperturbabile è dove l'amore non conosce
abbandoni, se lui per primo non abbandona. (Confess. 4,
11, 16)
- In quibuslibet rebus humanis nihil est homini amicum
sine homine amico.
In ogni situazione umana nulla ci è amico senza una persona amica. (Ep.
130, 4)
- Adtendite non praesumere de pecunia, de amico homine,
de honore et iactantia saeculi.
State attenti a non riporre la vostra fiducia sul denaro, sulle
amicizie, umane e sugli onori o le vanità del secolo. (En.
in ps. 131, 25)
- Ex amante alio accenditur alius.
È dall'amore dell'uno che si accende l'amore dell'altro. (Confess.
4, 14, 21)
- In illo ergo amentur. Et rape ad eum tecum quas
potes et dic eis: hunc amemus, hunc amemus.
Amiamo tutti in lui. Attira verso di lui con te tutti quelli che puoi e
dì loro: amiamo lui, amiamo lui. (Confess. 4, 12, 18)
- Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna
latrocinia?
Se togliamo il fondamento della giustizia, che cosa sono gli stati se
non delle grandi associazioni a delinquere? (De civ. Dei 4, 4)
- Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine
habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et
teipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis accenditur.
Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell'uomo interiore abita la
verità. E se scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso.
Tendi là dove si accende la stessa luce della ragione. (De vera rel.
39, 72)
- Sero te amavi, pulchritudo tam antiqua et tam nova.
Sero te amavi! Et ecce intus eras et ego foris, et ibi te quaerebam et in
ista formosa, quae fecisti, deformis irruebam.
Tardi ti amai, Bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai! Sì,
perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo; deforme, mi gettavo
sulle belle forme delle tue creature. (Confess. 10, 27, 38)
- Nunc autem quoniam quem tu imples, sublevas eum,
quoniam tui plenus non sum, oneri mihi sum.
Tu sollevi chi riempi; io ora, non essendo pieno di te sono, un peso per
me. (Confess. 10, 28, 39)
- Amor, qui semper ardes et numquam extingueris,
caritas, Deus meus, accende me!
O amore, che sempre ardi senza mai estinguerti, carità,
Dio mio, infiammami! (Confess. 10, 29, 40)
- Da quod amo: amo enim. Et hoc tu dedisti. Ne dona
tua deseras, nec herbam tuam spernas sitientem.
Dammi ciò che amo. Perché io amo, e tu mi hai dato di amare. Non
abbandonare i tuoi doni, non trascurare la tua erba assetata. (Confess.
11, 2, 3)
- Diligens inquisitor inveniet.
Un ricercatore accurato riscontrerà ciò. (De cons. Evang. 3,
13, 49)
- Et tota spes mea non nisi in magna valde
misericordia tua. Da quod iubes, et iube quod vis.
Ogni mia speranza è posta nell'immensa grandezza della tua
misericordia. Dammi quello che comandi e poi comanda ciò che vuoi.
(Confess. 10, 29, 40)
- Talis est quisque qualis eius dilectio est. Terram
diligis? Terra eris. Deum diligis? Quid dicam? Deus eris? Non audeo dicere
ex me; Scripturas audiamus: Ego dixi: dii estis et filii Altissimi omnes.
Ognuno è tale e quale il suo amore. Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio?
Che dirò? Sarai Dio? Non oso dirlo, ma ascoltiamo la Scrittura che dice: Io
ho detto: Siete dèi e figli dell'Altissimo. (Sal 81, 6) (In Io. Ep.
tr. 2, 14)
- Ama et propinquabit; ama et habitabit.
Ama ed egli si avvicinerà, ama ed egli abiterà in te. (Serm.
21, 2)
- Da mihi amantem et sentit quod dico.
Dammi un innamorato e capirà quello che dico. (De cons. Evang.
26, 4)
- Nuces puero demonstrantur, et trahitur, et quo
currit trahitur, amando trahitur, sine laesione corporis trahitur, cordis
vinculo trahitur.
Mostri delle noci ad un bambino e questo viene attratto: egli corre dove
si sente attratto; è attratto da ciò che ama, senza che subisca
costrizione; è il suo cuore che rimane avvinto. (In Io. Ev. tr. 26,
5)
- Numquid iste sermo saperet, nisi esset in vobis
interna dulcedo?
Potrebbe piacere un simile discorso, se in voi non si trovasse
trasporto? (Serm. 169, 13, 16)
- Hoc est Deus gratis amare, de Deo Deum sperare.
Questo è amare Dio disinteressatamente, sperare Dio da Dio. (Serm.
334, 3)
- Minus te, Domine, amat qui tecum aliquid amat, quod
non propter te amat.
Ti ama meno chi ama altre cose con te senza amarle per causa tua. (Confess.
10, 29, 40)
- Quis enim sic delectat quam ille qui fecit omnia
quae delectant?
Chi ci può dare così la gioia se non colui che ha creato tutte le cose
che sono fonte di gioia? (En. in ps. 32, II, d. 1, 6)
- Deus non deserit si non deseratur.
Dio non abbandona se non è abbandonato. (De nat. et gr. 26,
29)
- In eo quod amatur, aut non laboratur, aut et labor
amatur.
Quando si ama, non si si fatica, o, se si fatica,
questa stessa fatica è amata. (De bono vid. 21, 26)
- Diversa ergo intentio diversa facta fecit.
Diversa l'intenzione, diversi i fatti. (In Io. Ep. tr. 7, 7)
- Norunt fideles corpus Christi si corpus Christi esse
non negligunt.
I fedeli riconoscono il corpo di Cristo se non trascurano di essere il
corpo di Cristo. (In Io. Ev. tr. 26, 13)
- Sed si angustantur vasa carnis, dilatentur spatia
caritatis.
Ma se si trovano nelle angustie i recipienti di carne, si
dilatino gli spazi della carità. (Serm. 69, 1, 1)
- Quae autem maior est virtus pietatis, quam caritas
unitatis?
Quale forza maggiore della carità, che l'amore dell'unità?
(Serm. 269, 3)
- Forse che vi vien detto: Non amate niente? Tutt'altro.
Sareste pigri, morti, detestabili, miseri, se
non amaste nulla. Amate, ma state attenti a ciò che amate. (En.
in ps. 31, 11, 5)
- Solo l'amore distingue i figli di Dio dai figli del
diavolo. (In Io. Ep. tr. 5, 7)
- Ogni anima segue la sorte di ciò che ama. (In Io.
Ev. tr. 7, 1)
- Chi non ama è privo di motivazioni per osservare i
comandamenti. (In Io. Ev. tr. 82, 3)
- Dammi un cuore che ama, e capirà ciò che dico. Dammi
un cuore anelante, un cuore affamato, che si senta pellegrino
e assetato in questo deserto, un cuore che sospiri la fonte... e
capirà ciò che io dico... (In Io. Ev. tr. 26, 4)
- Non so in quale inesplicabile modo avvenga che chi ama
se stesso e non Dio, non ama se stesso, mentre chi ama Dio e
non se stesso, questi ama se stesso. (In Io. Ev. tr. 123, 5)
- Amat me Deus, amat te Deus.
Dio ama me, Dio ama te. (En. in ps. 34, d. 1, 12)
- Amore amoris tui facio istuc.
Per amore del tuo amore m'induco a tanto. (Confess. 2, 1,
1; 11, 1, 1)
- Canta a Lui, ma canta bene. (En. in ps. 32,
II, d. 1, 8)
- La lode da cantare è lo stesso cantore... Siate
voi la lode che volete proferire; e sarete la sua lode se vivrete bene. (Serm.
34, 6)
- Cantate vocibus, cantate cordibus, cantate
oribus, cantate moribus. Cantate Domino canticum novum.
La tua vita non proferisca testimonianza contrastante con la lingua. Cantate
con le voci, cantate con i cuori, cantate con le labbra, cantate
con i costumi. Cantate al Signore un cantico nuovo. (Serm. 34,
6)
- Ogni passo della Scrittura insegna quanto vale la carità.
(In Io. Ep. tr. 5, 13)
- Dov'è carità, c'è pace, e dove
c'è umiltà, c'è carità. (In Io. Ep. tr., prologo)
- Tanto forte è la giuntura della carità che, sebbene
molte pietre viventi concorrano alla struttura del tempio di Dio, esse
diventano una sola pietra. (En. in ps. 39, 1)
- Dio vuol farsi accogliere in noi mediante la carità. (In
Io. Ep. tr. 2, 8)
- Il cristiano esamini se possiede la carità e allora
dica: Io sono nato da Dio. Se non la possiede, egli porta
soltanto il carattere di cristiano, ma è un disertore che scappa. (In
Io. Ep. tr. 5, 6)
- La carità senza gioia non può essere vera carità. (En.
in ps. 76, 6)
- Fintanto che non sarai perfettamente unito a lui, riponi in lui la tua speranza. (En.
in ps. 72, 43)
- Superbia parit discissionem, caritas unitatem.
La superbia produce discordia, mentre l'amore produce
l'unione. (Serm. 46, 18)
- Qui noluerit servire caritati, necesse est ut
serviat iniquitati.
Chi non vuol servire alla carità, sarà inevitabilemete servo
dell'iniquità. (En. in ps. 18, II, 15)
- In nessun modo possono dire di avere la carità
coloro che dividono l'unità. (In Io. Ev. tr. 7, 3)
- Chi ama i fratelli sopporta tutto per l'unità, perché
l'amore fraterno consiste nell'unità della carità. (In Io. Ep. tr. 1,
12)
- Solo il dissenso produce la divisione. Al
contrario la carità opera l'accordo, l'accordo genera l'unità;
l'unità mantiene la carità e la carità conduce alla gloria. (En. in
ps. 30, II, d. 2, 1)
- Adde caritatem, prosunt omnia, detrahe caritatem,
nihil prosunt cetera.
Aggiungi la carità: sono utili tutte le cose; sottrai la carità: a
nulla giovano tutte le altre cose. (Serm. 138, 2)
- Adde ergo scientiae caritatem, et utilis erit
scientia; non per se, sed per caritatem.
Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non
da sé sola ma a motivo della carità. (In Io. Ev. tr. 27, 5)
- O sacramentum pietatis! O signum unitatis! O vinculum
caritatis! Qui vult vivere, habet ubi vivat, habet unde vivat. Accedat,
credat, incorporetur ut vivificetur.
O sacramento dell'amore di Dio! O segno di unità! O vincolo di carità!
Chi vuole vivere ha dove vivere, ha di chi vivere. Si accosti, creda, sia
unito al corpo di Cristo per divenire vivo. (In Io. Ev. tr. 26, 13)
- Qui accipit mysterium unitatis et non tenet vinculum
pacis, non mysterium accipit pro se sed testimonium contra se.
Chi riceve il sacramento dell'unità [l'Eucaristia] e non conserva
il vincolo della pace, riceve non un sacramento a sua salvezza, ma
una prova a suo danno. (Serm. 272, 1)
- Qui novit veritatem novit eam; qui novit eam, novit
aeternitatem. Caritas novit eam. O aeterna veritas, et vera caritas et cara
aeternitas! Tu es Deus meus; tibi suspiro die ac nocte.
Chi conosce la verità, la conosce. Chi la conosce, conosce l'eternità.
La carità la conosce. O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu
sei il mio Dio; a te sospiro giorno e notte. (Confess. 7, 10, 16)
- Faciliusque dubitarem vivere me, quam non esse
veritatem, quae per ea quae facta sunt intellecta conspicitur.
Avrei più facilmente dubitato della mia personale esistenza che di
quella della verità, che si può intravedere con la mente attraverso le
cose che sono state fatte. (Confess. 7, 10, 16)
- Sicut amici adulantes pervertunt, sic inimici
litigantes plerumque corrigunt.
Come gli amici corrompono con le loro adulazioni, così i nemici per lo
più correggono con le loro offese. (Confess. 9, 8, 18)
- (Monica) nutrierat filios totiens eos parturiens,
quotiens abs te deviare cernebat.
(Monica) Aveva allevato i figli partorendoli tante volte quante li
vedeva deviare da te. (Confess. 9, 9, 22)
- Duas istas civitate faciunt duo amores: Ierusalem
facit amor Dei; Babyloniam facit amor saeculi. Interroget ergo se quisque
quid amet, et inveniet unde sit civis.
Queste due città sono fatte da due amori: l'amore di Dio fa
Gerusalemme; l'amore del mondo fa Babilonia. Ognuno dunque si interroghi
su cosa ama e capirà di quale città è cittadino. (En. in ps. 64,
2)
- Cuius rex veritas, cuius lex caritas, cuius modus
aeternitas.
(La città) Il cui re è la verità, la cui legge è l'amore, e la cui
dimensione è l'eternità. (Ep. 138, 3, 17)
- Pax omnium rerum, tranquillitas ordinis.
Pace di tutte le cose, la tranquillità dell'ordine. (De
civ. Dei 19, 13)
- Minus ordinata inquieta sunt, ordinantur et
quiescunt.
Fuori dell'ordine regna l'inquietudine, nell'ordine la
quiete. (Confess. 13, 9, 10)
- Iussisti enim et sic est: Ut poena sua sibi sit
omnis inordinatus animus.
Hai dato questo comando infatti e così è: Che sia pena a se stesso
ogni animo disordinato. (Confess. 1, 12, 19)
- Quocumque fugerit, se trahit post se; et quocumque
talem traxerit se, cruciat se de se.
Dovunque fuggirà trascina se stesso dietro di sé, e ovunque
trascinerà se stesso in tali condizioni, da se medesimo si tormenta.
(En. in ps. 45, 3)
- Secum se trahit quocumque fugerit.
Dovunque fugga, si trascina dietro se stesso. (In Io. Ev. tr. 41,
4)
- O rerum naturae obscuritas quantum tegmen est
falsitatis.
O oscurità delle cose della natura, quanto grande è il velo
della falsità! (De mor. Eccl. cath. 2, 16, 38)
- Hoc enim cogitis, ut de bono et de malo, non
scriptoribus et librariis, sed coquis et dulciariis ministris vobiscum
potius disseramus.
In questa discussione con voi sul bene e sul male sono costretto a
ricorrere non a scrittori ed editori, ma pittosto a cuochi e
pasticceri. (De mor. Eccl. cath. 2, 16, 41)
- Nihil in Ecclesia catholica salubrius fieri, quam ut
rationem praecedat auctoritas.
Non c'è nulla di più salutare nella Chiesa cattolica del primato
dell'autorità sulla ragione. (De mor. Eccl. cath. 1, 25,
47)
- Tanta est pernicies animorum, qui cum vincere
hominem volunt, ab errore vincuntur.
Tanta è la disgrazia degli animi che mentre vogliono vincere gli uomini,
sono vinti dal loro stesso errore. (Contra Adim. 28, 2)
- Cum punit Deus peccatores, non malum suum eis infert,
sed malis eorum eos dimittit.
Dio infatti anche quando punisce i peccatori, non infligge loro
un male suo, ma li abbandona ai loro mali. (En. in ps. 5,
10)
- Quidquid enim vis potes fugere, homo, praeter
conscientiam tuam.
O uomo, puoi fuggire lontano da tutto ciò che vuoi, ma
non dalla tua coscienza. (En. in ps. 30, II, d. 1, 8)
- Sic et materna propinquitas nihil Mariae profuisset
nisi felicius Christum corde quam carne gestasset.
Così la materna vicinanza non sarebbe servita a nulla a Maria se più
felicemente non avesse portato Cristo con il cuore che con la carne. (De
s. virg. 3, 3)
- Inter omnes tribulationes humanae animae, nulla est
maior tribulatio quam conscientia delictorum.
Tra tutte le tribolazioni umane non ve n'è una più grande della
coscienza delle proprie colpe. (En. in ps. 45, 3)
- Finis autem vitae tam longam quam brevem vitam hoc
idem facit.
Il termine della vita eguaglia tanto una lunga come una breve vita. (De
civ. Dei 1, 11)
- Considerent nihil esse diuturnum in quo est aliquid
extremum.
Considerino che non si ha lunga durata se si ha un termine. (De civ.
Dei 12, 12)
- Non est diu quod habet extremum.
Non è lungo ciò che ha un termine. (En. in ps. 30, II, d.
1, 8.
- Ipsum desiderium tuum, oratio tua est; et si
continuum desiderium, continua oratio.
Il tuo stesso desiderio è la tua preghiera: e se continuo è il
desiderio, continua è la preghiera. (Ep. 130, 18-20)
- Desiderium sinus cordis est; capiemus, si desiderium
quantum possumus extendamus.
Il desiderio è il recesso più intimo del cuore. Quanto più il
desiderio dilata il nostro cuore, tanto più diventeremo capaci di
accogliere Dio. (In Io. Ev. tr. 40, 10)
- Desiderium semper orat, etsi lingua taceat. Si
semper desideras, semper oras. Quando dormitat oratio? Quando friguerit
desiderium. (Serm. 80, 7)
Il desiderio prega sempre anche se tace la lingua. Se tu desideri
sempre, tu preghi sempre. Quand'è che la preghiera
sonnecchia? Quando si raffredda il desiderio. (Serm. 80, 7)
- Nam qui desiderat, etsi lingua taceat, cantat corde;
qui autem non desiderat, quolibet clamore aures hominum feriat, mutus est
Deo.
Chi desidera, anche se tace con la lingua, canta con il
cuore. Chi invece non desidera, anche se ferisce con le sue grida le
orecchie degli uomini, è muto dinanzi a Dio. (En. in ps. 86, 1)
- Quid enim desideres tu nosti; quid tibi prosit ille
novit.
Tu sai che cosa desideri, ma egli solo sa che cosa ti giova. (Serm.
80, 2)
- Continuum desiderium tuum, continua vox tua est.
Tacebis, si amare destiteris.
Il tuo continuo desiderio, è la tua continua voce. Tacerai, se
smetterai di amare. (En. in ps. 37, 13)
- Tota vita christiani boni sanctum desiderium est.
Tutta la vita di un buon cristiano è un santo desiderio. (In Io. Ep.
tr. 4, 6)
- Ipse finis erit desideriorum nostrorum, qui sine
fine videbitur, sine fastidio amabitur, sine fatigatione laudabitur.
Egli sarà il fine di tutti i nostri desideri, contemplato senza fine,
amato senza fastidio, lodato senza stanchezza. (De civ. Dei 22, 30. 1)
- Beatior ergo Maria percipiendo fidem Christi quam
concipiendo carnem Christi.
Più felice fu Maria dunque accogliendo in sé la fede di Cristo che
concependo la carne di Cristo. (De s. virg. 3, 3)
- Dalla fede nasce il desiderio, il desiderio
prepara al possesso, poiché la preparazione della celeste dimora
consiste nel desiderio, frutto dell'amore. (In Io. Ev. tr. 68,
3)
- Noi dunque preghiamo sempre con desiderio continuo
sgorgato dalla fede, speranza e carità. (Ep. 130, 9,
18)
- Ogni amore o ascende o discende; dipende dal desiderio:
se è buono ci innalziamo a Dio, se è cattivo precipitiamo
nell'abisso... (En. in ps. 122, 1)
- Ibi vacabimus et videbimus, videbimus et amabimus,
amabimus et laudabimus.
(Nella città celeste) Là riposeremo e vedremo, vedremo e
ameremo, ameremo e loderemo. (De civ. Dei 22, 30.
5)
- Domine Deus, pacem da nobis - omnia enim
praestitisti nobis - pacem quietis, pacem sabbati, pacem sine vespera.
Signore Dio, poiché tutto è tuo, donaci la pace, la pace del riposo,
la pace del sabato, la pace senza tramonto. (Confess. 13, 35, 50)
- Inter persecutiones mundi et consolationes Dei
peregrinando procurrit Ecclesia.
Tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, pellegrinando
cammina la Chiesa. (De civ. Dei 18, 51. 2)
- Canta et ambula. Noli errare, noli redire, noli
remanere.
Canta e cammina, non deviare, non tornare indietro, non fermarti. (Serm.
256, 3)
- Ama pacem, habe pacem, posside pacem, cape ad te
quantos potes ad possidendam pacem: tanto latior erit, quanto a pluribus
possidebitur.
Ama la pace, tieni la pace, possiedi la pace, porta quanti vuoi al
possesso della pace. I suoi confini si allargano quanto più cresce il
numero di coloro che la posseggono. (Serm. 357, 1)
- Intellectus enim merces est fidei. Ergo noli
quaerere intelligere ut credas, sed crede ut intelligas.
La comprensione è la ricompensa della fede. Perciò non cercare di
capire per credere, ma piuttosto credi per capire. (In Io. Ev. tr.
29, 6.
- Si potes, cape; si non potes, crede.
Se puoi, capisci; se non puoi, credi. (In Io. Ev. tr. 35, 5)
- Non enim religiose quaerunt unde habeant ingenium
quo ista quaerunt.
Non ricercano con spirito religioso da dove hanno l'intelligenza
stessa con cui cercano queste cose. (Confess. 5, 3, 4-5)
- Diligendo proximum purgas oculum ad videndum Deum.
Amando il prossimo purifichiamo gli occhi del cuore per arrivare a
vedere Dio. (In Io. Ev. tr. 17, 8)
- Cum esses languidus, portabat te proximus tuus;
sanus factus es, porta proximum tuum.
Quando eri infermo venivi portato dal tuo prossimo: adesso che sei
guarito, devi essere tu a portare il tuo prossimo. (In Io. Ev. tr. 17,
8)
- Ad Dominum enim nondum pervenimus, sed proximum
nobiscum habemus. Porta ergo eum, cum quo ambulas, ut ad eum pervenias, cum
quo manere desideras.
Al Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo lo abbiamo
sempre con noi. Prendi su di te il peso di chi cammina con te, e
arriverai a colui con il quale vuoi rimanere. (In Io. Ev. tr. 17,
9)
- Esto humilis, porta Dominum tuum; esto iumentum
sessoris tui.
Sii umile, porta il Signore Dio tuo; sii la cavalcatura di colui
che ti monta. (In Io. Ep. tr. 7, 2)
- Extende caritatem per totum orbem, si vis Christum
amare; quia membra Christi per orbem iacent.
Estendi la tua carità su tutta la terra, se vuoi amare Cristo perché
le membra di Cristo sono diffuse su tutta la terra. (In Io. Ep. tr.
10, 5-8)
- Si amatis Deum, rapite omnes ad amorem Dei qui vobis
iunguntur, et omnes qui sunt in domo vestra: si amatur a vobis corpus
Christi, id est unitas Ecclesiae, rapite eos ad fruendum.
Se amate Dio, rapite all'amore di Dio tutti quanti sono uniti a voi,
tutti quelli che abitano con voi; se amate il corpo di Cristo, cioè
l'unità della Chiesa, trascinate tutti a godere di essa. (En. in ps.
33, d. 2. 6)
- Ergo gratulemur et agamus gratias, non solum nos
christianos factos esse, sed Christum.
Rallegriamoci dunque e rendiamo grazie a Dio: noi non siamo stati fatti
solo cristiani, ma siamo divenuti Cristo. (In Io. Ev. tr. 21, 8)
- Plenitudo ergo Christi, caput et membra. Quid est,
caput et membra? Christus et Ecclesia.
Pienezza del Cristo, il capo e le membra. Cosa vuol dire,
capo e membra? Cristo e la Chiesa. (In Io. Ev. tr. 21, 8)
- Hic sitiendum est, alibi saginabimur.
Qui dobbiamo aver sete; là saremo rifocillati. (En. in ps. 62,
5)
- Est somnus animae, est somnus corporis. Somnus
animae est oblivisci Deum suum.
C'è un sonno dell'anima e c'è un sonno del corpo. Sonno
dell'anima è dimenticare Dio. (En. in ps. 62, 3)
- Omnis qui sibi vult aliquid praestari, in ardore est
desiderii: ipsum desiderium sitis est animae.
Chi vuol raggiungere qualcosa ha l'ardore del desiderio. Il
desiderio è la sete dell'anima. (En. in ps. 62, 5)
- In concordia Christi omnes una anima sumus.
Nell'unione dell'amore di Cristo siamo tutti una sola anima. (En.
in ps. 62, 5)
- Non est extra nos: in ipsius membris sumus, sub uno
capite regimur, uno spiritu omnes vivimus, unam patriam omnes desideramus.
Non è fuori di noi. Siamo nelle sue membra, siamo retti tutti sotto un
solo capo, viviamo di un solo spirito tutti e desideriamo tutti una sola
patria. (En. in ps. 64, 7)
- Nonne vides quia perdidisti quod non dedisti?
Non ti accorgi che hai perso quello che non hai donato? (En. in ps.
36, 3, 8)
- Non stat ergo aetas nostra: ubique fatigatio est,
ubique lassitudo, ubique corruptio.
La nostra vita, nelle sue varie età, non s'arresta; e
dovunque c'è fatica, dovunque stanchezza, dovunque
deterioramento. (En. in ps. 62, 6)
- In isto deserto, quam multipliciter laborat, tam
multipliciter sitit; quam multipliciter fatigatur, tam multipliciter sitit
illam infatigabilem incorruptionem.
In questo deserto, siccome in molti modi si soffre, così
in molti modi si ha sete. In molti modi ci si stanca, e in
molti modi si ha sete di quella incorruttibilità che non conosce stanchezza.
(En. in ps. 62, 6)
- Et diligendo fit et ipse membrum, et fit per
dilectionem in compage corporis Christi, et erit unus Christus amans se
ipsum.
E amando, anch'egli diventa un membro e per mezzo dell'amore viene
ad appartenere all'unità del Corpo di Cristo; e sarà un solo Cristo che
ama se stesso. (In Io. Ep. tr. 10, 3)
- Non potest separari dilectio. Elige tibi quid
diligas; sequuntur te caetera.
L'amore non si divide. Scegli per te cosa amare: il resto verrà da sé.
(In Io. Ep. tr. 10, 3)
- Quid est enim philosophia? Amor sapientiae.
Che cosa è la filosofia? È l'amore della sapienza. (Contra
Acad. 2, 3, 8)
- Ipsum verum non videbis nisi in philosophiam totus
intraveris.
Non potrai vedere la verità se non ti immergerai completamente nella
filosofia. (Contra Acad. 2, 3, 8)
- Hoc esse philosophari, amare Deum cuius natura sit
incorporalis.
Esercitare la filosofia è amare Dio la cui natura è incorporea. (De
civ. Dei 8, 8)
- Causa contitutae universitatis, et lux percipiendae
veritatis et fons bibendae felicitatis.
La sorgente della costituzione del tutto, la luce della verità che
siamo chiamati a raggiungere e la fonte della felicità che siamo chiamati a
bere. (De civ. Dei 8, 10, 2)
- Qui ergo fecit te sine te non te iustificat sine te.
Colui dunque che ti ha fatto senza di te non ti rende giusto senza di
te. (Serm. 169, 3)
- Versa et reversa, in tergum et in latera et ventrem
et dura sunt omnia: et tu solus requies.
Ti giri e ti rigiri, di spalle, sul fianco o bocconi e
tutto è duro: tu solo (o Dio) sei riposo. (Confess. 6, 16.
26)
- In quo enim nobiscum sentiunt, in eo etiam nobiscum
sunt: in eo autem a nobis cesserunt, in quo a nobis dissentiunt.
Nelle cose su cui condividono il nostro sentire (gli eretici) sono con
noi, mentre sono lontani da noi nelle cose su cui dissentono da noi. (De
bapt. 1, 1, 2)
- Multi etiam qui aperte foris sunt, et haeretici
appellantur, multis e bonis catholicis meliores sunt.
Molti che sono fuori e sono chiamati eretici sono migliori di molti e
buoni cattolici! (De bapt. 4, 3, 4)
- Interior ergo magister est qui docet: Christus
docet, inspiratio ipsius docet.
È interiore il maestro che veramente insegna: Cristo insegna, la sua
ispirazione insegna. (In Io. Ep. tr. 3, 13)
- Ubi non ego, ibi felicius ego.
Dove non sono io, lì io sono molto più realizzato. (De cont.
13, 19)
- Tu autem eras interior intimo meo et superior summo
meo.
Tu eri più dentro in me della mia parte più interna e più alto della
mia parte più alta. (Confess. 3, 6, 11)
- O si viderent internum aeternum, quod ego quia
gustaveram, frendebam.
Oh, se vedessero nel loro interno l'eterno, che io per averlo gustato,
fremevo. (Confess. 9, 4, 10)
- Magis sunt vivorum solatia quam subsidia mortuorum.
(La cura del funerale, la condizione della sepoltura e il fasto delle
esequie) Sono piuttosto consolazioni per i vivi che aiuti per i morti. (De
civ. Dei 1, 12. 1)
- Vis audire consilium? Si vis ab illo fugere, ad
ipsum fuge.
Vuoi un consiglio? Se vuoi fuggire lontano da lui, fuggi verso di lui. (In
Io. Ep. tr. 6, 3)
- Quando autem et teipso interior est, non est quo
fugias a Deo irato, nisi ad Deum placatum: prorsus non est quo fugias.
E se poi Dio è più interiore a te di te stesso, non c'è dove
fuggire da Dio irato, se non verso Dio placato. Altrove non
hai scampo. (En. in ps.
74, 9)
- Intellegat non se esse episcopum, qui praeesse
dilexerit, non
prodesse.
Non è vescovo chi ama essere capo senza essere utile. (De
civ. Dei 19, 19)
- Quamobrem otium sanctum quaerit caritas veritatis,
negotium iustum suscipit necessitas caritatis.
Per questo l'amore della verità ricerca la santità della
contemplazione, mentre il dovere della carità ricerca un giusta attività.
(De civ. Dei 19, 19)
- Quia nec propter malos, qui videntur esse intus,
deserendi sunt boni, qui vere sunt intus.
Nemmeno a causa dei cattivi, che sembrano essere dentro la Chiesa,
si debbono lasciare i buoni, che veramente sono dentro la Chiesa.
(Contra Cresc. 2, 33, 42)
- Fugio paleam, ne hoc sim; non aream, ne nihil sim.
Fuggo la paglia, per non essere anch'io paglia; non fuggo
dall'aia, per non essere nulla. (Contra Cresc. 3, 35,
39)
- Si quam operam vestram mater Ecclesia desideraverit,
nec elatione avida suscipiatis nec blandiente desidia respuatis.
Se la madre Chiesa chiedesse i vostri servigi, non assumeteli per brama
di salire in alto, né rifiutateli spinti dal dolce far nulla. (Ep.
48, 1-2)
- Ubi enim mihi animus erga me hominis ignotus est et
incertus, melius arbitror meliora sentire quam inexplorata culpare.
Quando non conosco bene l'animo di una persona verso di me, preferisco
pensar bene, piuttosto che incolpare senza prove. (De an. et eius or.
1, 2, 2)
- Nunc autem nescio nec me pudet, ut istum, fateri
nescire quod nescio.
Ora però non so e non mi vergogno, come costui, di riconoscere di non
sapere quello che non so. (De an. et eius orig. 1, 15, 25)
- Aliud est discere aliud videri sibi didicisse.
Altro è imparare, altro è credere di aver imparato. (De an. et eius
or. 2, 6, 10)
- Sapiens eris, si te non esse credideris.
Sarai sapiente, se non ti crederai tale. (De an. et eius or. 3,
1, 1)
- ... videas profecto quantum tibi profuisset, si
scisses nescire quod nescis, et quantum tibi prosit, si vel nunc scias.
... vedi senza dubbio quanto ti sarebbe giovato aver saputo di non sapere
e quanto ti gioverebbe sapere di non sapere almeno adesso! (De an. et
eius orig. 4, 11. 15)
- Haec praecipue cave, fili, si vis esse victor
erroris, nec te, quando aliquid nescis, existimes scire, sed, ut scias,
disce nescire.
Guardati, figlio, se vuoi vincere l'errore: quando non sai, non
credere di sapere, ma per sapere impara a sapere che non sai. (De a. et
eius or. 4, 24, 38)
- Omnia quae illis continentur libris vel de ipso
(Christo) dicta sunt vel propter ipsum.
Tutto ciò che è contenuto in quei libri o è detto di lui o è detto a
motivo di lui. (Contra Faustum 12, 7, 27)
- Quisquis igitur Christo adhaeret, totum bonum quod
etiam in litteris legis non intelligit, habet; quisquis est autem alienus a
Christo, nec intelligit, nec habet.
Chi aderisce a Cristo, possiede tutto il bene delle Scritture, anche di
ciò che non capisce; chi invece è alieno da Cristo, né lo capisce, né lo
possiede. (En. in ps. 77, 7)
- Sint castae deliciae meae Scripturae tuae; nec
fallar in eis, nec fallam ex eis.
Le tue Scritture siano le mie caste delizie; che io non sia ingannato in
esse, che io non inganni attraverso esse. (Confess. 11, 2, 3)
- Tu bone omnipotens, qui sic curas unumquemque
nostrum, tamquam solum cures, et sic omnes, tamquam singulos.
O tu buono e onnipotente, tu curi ognuno di noi singolarmente
come se fosse il solo e curi tutti, come se fossero singoli. (Confess.
3, 11, 19)
- Sagittaveras tu cor nostrum caritate tua et
gestabamus verba tua transfixa visceribus.
Avevi trafitto il nostro cuore con le frecce della tua carità e
portavamo le tue parole piantate nelle nostre viscere. (Confess. 9,
2, 3)
- Ne dona tua deseras nec herbam tuam spernas
sitientem.
Non abbandonare i tuoi doni e non disprezzare questo tuo filo d'erba
assetato. (Confess. 11, 2, 3)
- Deus tuus ubique totus est: si non ab illo facias
casum, numquam a te ipse facit occasum.
Il tuo Dio è tutto ovunque: se tu non cadrai lontano da lui, mai egli
tramonterà lontano da te. (In Io. Ev. tr. 34, 6)
- Si amare pigebat, saltem nunc redamare non pigeat.
Nulla est enim maior ad amorem invitatio, quam praevenire amando.
Se ci rincresceva amare, almeno ora non ci rincresca di rispondere
all'amore. Non c'è infatti maggiore invito all'amore che amare
per primi. (De cath. rud. 4, 7)
- Christum narrat et dilectionem monet.
(La Scrittura) Parla di Cristo e ci indirizza verso l'amore. (De
cath. rud. 4, 8)
- Remansit adultera et Dominus, remansit vulnerata et
medicus, remansit magna miseria et magna misericordia.
Restò l'adultera e il Signore, restò colei che era ferita e
il medico, restò la grande miseria e la grande misericordia. (En.
in ps. 50, 8)
- Remansit solus et sola; remansit creator et
creatura; remansit miseria et misericordia; remansit quae suum reatum
agnoscebat, et qui peccatum dimittebat.
Soli restarono lui e lei; restò il Creatore e la creatura; restò la
miseria e la misericordia; restò lei consapevole del suo reato e lui che ne
rimetteva il peccato. (Serm. 16/A, 5)
- Magna est enim miseria superbus homo, sed maior
misericordia humilis Deus.
Grande miseria è un uomo superbo, ma più grande misericordia è
un Dio umile. (De cat. rud. 4, 8)
- Mira profunditas eloquiorum tuorum... Horror est
intendere in eam; horror honoris et tremor amoris.
È sgomento per me gettare lo sguardo nella tua parola; sgomento di
onore e tremito di amore. (Confess. 12, 14, 17)
- Deseruerunt illi sponsorem salutis, honoravit ille
socium crucis.
Abbandonarono quelli colui che prometteva la salvezza, mentre questi onorò
chi era associato a lui sulla croce. (De an. et eius or. 1, 9, 11)
- Timeo enim Iesum transeuntem et manentem ed ideo
tacere non possum.
Temo Gesù che passa e che rimane (in eterno) e per questo non posso
stare zitto. (Serm. 88, 14, 13)
- Domine, si sine te nihil, totum in te.
Sì, o Signore, nulla senza di te, ma tutto in te.
(En. in ps. 30, II, d. 1, 4)
- La vita di un buon cristiano è tutta un santo
desiderio... In questo consiste la nostra vita: esercitarci col
desiderio. (In Io. Ep. tr. 4, 6)
- Christe, responde, vince atque convince; clama: Sine
me nihil potestis facere, ut taceant, qui clamant: Etsi difficilius, tamen
possemus et sine te facere.
Cristo, vinci e convinci, grida: Senza di me non potete
far nulla, perché tacciano coloro che strillano: Benché più
difficilmente, tuttavia potremmo farcela anche senza di te. (Opus
imp. c. Iul. 2, 198)
- Noli aliquid dicere sine illo, et non dicit aliquid
sine te.
Non dire nulla senza di Dio, com'egli non dice nulla senza di
te. (En. in ps. 85, 1)
- Nam sine illo, nos nihil; in illo autem, ipse
Christus et nos.
Giacché senza Cristo noi siamo niente; ma in lui siamo Cristo e noi.
(En. in ps. 30, II, d. 1, 3)
- Gesù non temette di nessuno quand'era quaggiù umile,
e temerà di qualcuno nel suo splendore eterno? (En. in ps. 93,
7)
- Intendat Caritas vestra: Deus ineffabilis est;
facilius dicimus quid non sit, quam quid sit.
Stia attenta la vostra Carità. Dio è ineffabile; più
facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è. (En.
in ps. 85, 12)
- Invocas quidquid amas; invocas quidquid in te vocas,
invocas quidquid vis ut veniat ad te.
Tu invochi ciò che ami; invochi ciò che chiami a te; invochi tutto ciò
che vuoi che venga a te. (En. in ps. 85, 8)
- Invocas Deum quando in te vocas Deum.
Invochi Dio quando chiami Dio dentro di te. (En. in ps. 30, II, d.
3. 4)
- Vis invocare Deum? Gratis invoca. Avare, an parum
est tibi, si te impleat ipse Deus?
Vuoi invocare Dio? Invocalo gratuitamente. Avaro, è forse per te poca
cosa, che Dio stesso ti riempia? (En. in ps. 30, II, d. 3. 4)
- Locus eius tu eris si bonus, si confessus
invocaveris eum.
Tu sarai il suo luogo se divenuto buono con la tua confessione lo
invocherai. (En. in ps. 74, 9)
- Ille placet Deo cui placet Deus.
Piace a Dio colui al quale Dio piace. (En. in ps. 32, II, d.
1, 1)
- Melius enim utique tota die foderent, quam tota die
saltarent.
Molto meglio stare tutto il giorno a zappare, che a danzare. (En.
in ps. 32, II, d. 1, 6)
- Est enim quaedam pulchritudo iustitiae... Habet
iustitia formam suam, oculos quaerit, accendit amatores suos.
Vi è una certa bellezza della giustizia ... ma la giustizia ha una sua
bellezza, chiede di essere contemplata, infiamma i suoi amanti.
(En. in ps. 32, II, d. 1, 6)
- Novus homo, novum Testamentum, novum canticum ...
Cantet canticum novum, non lingua, sed vita.
Nuovo uomo, nuovo Testamento, nuovo cantico ... Canta però
il cantico nuovo non con le labbra ma con la vita. (En. in ps. 32,
II, d. 1. 8)
- Hoc est enim bene canere Deo, in iubilatione
cantare.
Dare forma a un canto per cui Dio si diletti, è cantare nel
giubilo. (En. in ps. 32, II, d. 1. 8)
- Nosti quid facias de agro tuo, et nescit Deus quid
faciat de servo suo?
Tu sai cosa fare del tuo campo e Dio non sa cosa fare del suo servo? (En.
in ps. 63, 19)
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