PARTE SETTIMA: DOTTRINA SPIRITUALE

Agostino fu d'animo nobile, forte, generoso, dominato sempre dalle grandi passioni della sapienza e dell'amicizia 1. Fu anche un poeta. Innamorato della bellezza - la prima opera che scrisse (perduta) fu su questo argomento -, la contemplò nell'universo creato, nell'arte, nell'animo umano, e, dotato di alta fantasia e di profonda sensibilità, la ridisse con accenti e immagini sublimi.

Si può ben dire che quest'uomo era naturalmente preparato a percorrere, sotto il soffio della grazia, le più alte ascensioni dello spirito. E vedremo che le percorse fino ai gradi più alti.

L'amore della sapienza, poi, fu la molla interiore di tutta la sua vita. In essa vedeva contenuto quanto più profondamente amava: l'immortalità, la bellezza, la libertà, la gioia, la beatitudine. Era veramente per lui quel che dice il sommo poeta: " Luce intellettuale piena d'amore - amor di vero ben, pien di letizia - letizia che trascende ogni dolzore " 2. Ma non voleva goderla da solo, bensì in compagnia di amici, nella comunione sincera e gioiosa dell'amicizia, che non è autentica se non è fondata sulla verità, né sicura se non è stretta dall'amore di Cristo.

Ma l'intento di queste pagine non è soltanto quello di parlare di Agostino che vive la mistica, ma anche di Agostino che scrive sulla mistica. Cade opportuno pertanto un accenno alle opere che più da vicino trattano l'argomento della contemplazione.