LETTERA 14* [284]

AGOSTINO SALUTA NEL SIGNORE L'EMINENTE SIGNORE DOROTEO, SUO FIGLIO MERITAMENTE INSIGNE E DEGNO D'ONORE

 

La casa di Doroteo: " famiglia di Cristo e chiesa domestica ".

1. So quanto ami il Signore e che l'intera tua casa è la sua famiglia e, come dice l'Apostolo: una chiesa domestica 1 e anche, quanto tu desideri che nei tuoi possedimenti dia frutti e cresca il possedimento di Cristo, è noto a tutti noi che ti conosciamo, eminente signore e figlio meritamente insigne e degno d'onore.

Doroteo prometta di non punire un suo uomo sacrilego oltre quanto consiglia Ag.

2. Ho di che lamentarmi riguardo a uno dei tuoi servi, del quale in questa lettera non ho osato indicare né il nome né l'azione sua vergognosa e sacrilega per paura che tu ti sdegnassi eccessivamente e lo castigassi più severamente di quanto è conveniente e necessario castigare in rapporto alla denuncia d'un vescovo. Per questo motivo ai fratelli, dai quali l'Eccellenza tua riceverà questa lettera, in un promemoria ho esposto di che cosa si trattasse e li ho pregati che prima ottenessero dalla tua fedelissima Religione la promessa di non infliggere un castigo che oltrepassi i limiti da me indicati nel medesimo promemoria e te lo dessero a leggere solo quando avranno avuto la tua promessa; se invece tu non vorrai promettere, non dovranno rivelarti nulla. Io però ti supplico in nome di Cristo di promettere piuttosto, affinché possiamo anche noi riferirti senza timore tutto ciò che richiederà il dovere del nostro ufficio pastorale, di modo che quella persona venga corretta da te, se non può esserlo da noi.