LETTERA 255

Scritta dopo il 395.

Agostino scrive a Rustico di non poter concedere la giovinetta al figlio ancora pagano.

A RUSTICO, DILETTISSIMO SIGNORE E FIGLIO MERITAMENTE ILLUSTRE E MOLTO ENCOMIABILE, AGOSTINO INVIA SALUTI NEL SIGNORE

1. Sebbene io auspichi per te e per l'intera tua famiglia non solo tutti i beni che costituiscono la felicità della vita presente ma altresì di quella futura ed eterna, che tu ancora non sei stato convinto si debba credere; tuttavia ho esposto, nella misura che m'è sembrata sufficiente, in una lettera di risposta al santo fratello e collega di episcopato Bennato, quali siano i motivi per cui non oso ancora promettere nulla riguardo alla giovinetta che tu chiedi, o carissimo signore e venerato figlio. Tu sai molto bene che una giovinetta Cristiana, quale che sia, noi non possiamo darla in matrimonio se non a un Cristiano, anche se ciò fosse esclusivo diritto della nostra potestà; ciononostante tu non hai mai voluto promettermi alcunché di simile riguardo a tuo figlio, il quale, a quanto sento dire, è ancora pagano; con quanta maggior ragione non dovrei, io, promettere nulla a proposito del matrimonio della giovinetta per i motivi che potrai leggere nella risposta inviata al suddetto mio fratello, sebbene non solo considerassi come promesso quanto dissi a proposito di tuo figlio, ma me ne rallegrassi come se già fosse avvenuto!