LETTERA 116

Contemporanea alla precedente.

Agostino raccomanda a Generoso, governatore della Numidia, la causa di Favenzio.

A GENEROSO, ESIMIO SIGNORE, MERITATAMENTE ILLUSTRE E ONORATO E CARISSIMO FIGLIO, AGOSTINO AUGURA SALUTE NEL SIGNORE

1. So che le tue qualità di governatore sono molto lodate ed esaltate, ed io me ne rallegro assai per l'affetto che ti debbo per i tuoi meriti e la tua bontà. Con tutto ciò finora non ho voluto mai importunarti col chiedere alcun favore all'Eccellenza tua, signore amatissimo e venerato figlio. Adesso però l'Eccellenza tua sarà venuta a sapere per mezzo della lettera da me inviata a Fortunato, venerato mio fratello e collega d'episcopato, quant'è successo in questa città in cui servo la Chiesa di Dio. La tua Benignità potrà ben comprendere da quale necessità sono stato spinto ad indirizzare la presente supplica a te, già tanto occupato. Sono certo che farai quanto si addice ad un giudice non solamente integro, ma anche cristiano. Tale mia convinzione deriva dalla tua disposizione d'animo verso di me, come lo si può immaginare facilmente in base alla tua fede cristiana.