LETTERA 67

Scritta nel 402.

A. nega di aver scritto un libro contro Girolamo; forse qualcuno ha chiamato libro una sua lettera un po' lunga in cui ha espresso liberamente le sue idee (n. 1-3).

AGOSTINO INVIA CRISTIANI SALUTI A GIROLAMO SUO CARISSIMO E AMATISSIMO SIGNORE, ONORANDO FRATELLO IN CRISTO E COLLEGA DI SACERDOZIO

Una risposta ancora attesa.

1. 1. Mi hanno riferito ch'è giunta nelle tue mani la mia lettera; non vorrei però ascrivere a colpa della tua Dilezione il fatto di non aver meritato ancora una tua risposta. Ci sarà stato senza dubbio qualche impedimento. Debbo quindi riconoscere che non c'è altro da fare se non pregare il Signore che dia alla tua volontà la possibilità d'inviarmi la risposta; veramente la possibilità di rispondermi te l'ha già data, potendolo fare con la massima facilità quando lo vorrai.

Agostino non ha mai scritto alcun libro contro Girolamo.

2. 2. Mi è stata riferita pure un'altra cosa, ma sono stato incerto se crederci o no; ma riguardo a ciò non ho ritenuto mio dovere restare nell'incertezza se accennartelo o no per lettera. Ecco in breve di che si tratta: m'è stato detto, da non so più quale fratello, che qualcuno avrebbe riferito alla tua Carità di aver io scritto un libro contro di te e di averlo inviato a Roma. Sappi che ciò è falso, te lo giuro davanti a Dio che non ho fatto una tal cosa. Può darsi che in qualcuno dei miei scritti si trovino affermazioni contenenti giudizi in contrasto con le tue opinioni, ma non sono una presa di posizione contro di te: ho semplicemente manifestato dei punti di vista personali; penso che tu debba riconoscere ciò, oppure, se non può appurarsi la verità, che tu debba credermi. Comunque stia la cosa, quel che ho detto l'ho detto - te l'assicuro - dispostissimo non solo ad accettare fraternamente un tuo parere contrario (nel caso che qualche punto dei miei scritti t'abbia urtato o causato perplessità) ma pure a chiederti e a supplicarti di farlo; e ciò per aver la gioia d'essere corretto o d'aver una prova della tua benevolenza.

Espressioni di affettuosa stima.

2. 3. Oh se mi fosse concesso, non dico d'abitare nella tua stessa casa, ma almeno godere nel Signore della tua vicinanza, per conversare con te a lungo e dolcemente! Ma poiché ciò non ci è concesso, ti prego d'adoperarti a conservare, anzi a rafforzare e portare a compimento nel modo migliore la possibilità d'essere uniti in Cristo e a non disdegnare d'inviarmi una risposta sia pure di rado! Saluta e ossequia da parte mia il tuo santo fratello Paoliniano e tutti gli altri fratelli che godono con te e per causa tua nel Signore. Ricordati di me mentre io t'auguro d'essere esaudito dal Signore in ogni tuo desiderio, carissimo e amatissimo e onorando fratello in Cristo.