LETTERA 41

Scritta dopo l'inizio dell'episcopato.

Alipio ed Agostino si congratulano con Aurelio, vescovo di Cartagine, per aver cominciato a far predicare al popolo i preti in sua presenza (n. 1) e lo pregano d'inviare loro qualcuna di quelle prediche (n. 2).

ALIPIO E AGOSTINO SALUTANO NEL SIGNORE IL VESCOVO AURELIO BEATISSIMO SIGNORE, DEGNO D'ESSERE VENERATO CON VENERAZIONE, FRATELLO AMATO COL PIÙ SINCERO AFFETTO E COLLEGA DI SACERDOZIO

Si congratula con Aurelio perché fa predicare i preti.

1. La nostra bocca si è riempita di piacere e la nostra lingua di canto di gioia 1 per la notizia recataci dalla tua lettera, che cioè con l'aiuto del Signore, che ti ha ispirato, s'è realizzato il tuo santo progetto riguardante tutti i nostri fratelli posti nella gerarchia ecclesiastica e soprattutto la facoltà concessa ai preti di predicare al popolo alla tua presenza. Per mezzo delle loro lingue la tua carità grida nel cuore dei fedeli: "Sia ringraziato Dio" con voce più potente di quella con cui essi lo fanno penetrare nelle orecchie. Poiché che cosa di meglio potremmo recare nel cuore e pronunciare con la bocca e manifestare con la penna se non: "Sia ringraziato Dio"? Non potrebbe dirsi nulla di più conciso, nulla udirsi di più lieto, nulla comprendersi di più significativo, nulla compiersi di più utile di questa esclamazione. Sì, ringraziamo Dio, il quale ti ha dato il gran dono d'un cuore tanto sincero verso i tuoi figli e trasse alla luce quanto tenevi racchiuso nell'intimo dell'anima, ove occhio umano non può penetrare, concedendoti non solo di volere il bene, ma anche d'avere persone mediante le quali potesse apparire quanto volevi. Così sia davvero, così sia: risplendano queste opere davanti agli uomini, vedano, si rallegrino, diano gloria al Padre che sta nei cieli 2; possa tu avere la gioia di aver così degni sacerdoti nel Signore; egli poi si degni esaudire le preghiere da te elevate per essi, come non disdegni udirlo parlare per bocca di essi. Si cammini, si marci, si corra nella via del Signore, siano benedetti i piccoli coi grandi, ripieni di gioia per ciò che loro si dice: Andremo nella casa del Signore 3; precedano essi e li seguano costoro, divenuti loro imitatori, come anch'essi sono imitatori di Cristo 4. Brulichi la strada di sante formiche, spanda profumo l'attività operosa delle sante api, si producano frutti nella pazienza con la salutare perseveranza fino alla fine. Il Signore non permetta che siamo tentati sopra le nostre forze, ma provveda, con la tentazione, anche il modo di uscirne bene, affinché possiamo sostenerla 5.

Chiede preghiere e qualche esemplare delle prediche.

2. Pregate per noi, voi che siete degni d'essere esauditi per il fatto che vi accostate a Dio con la preziosa offerta spirituale di sincerissimo amore e di lode nelle vostre opere: pregate, affinché queste risplendano pure tra noi, poiché Colui che voi pregate sa quanto godiamo nel vederle risplendere tra voi. Questi sono i nostri auguri, queste le numerose consolazioni che a proporzione dei nostri numerosi dolori nel nostra cuore allietano la nostra anima 6. Così è, perché così è stato promesso; così sarà pure per tutto l'avvenire, come è stato promesso. In nome di Colui che ti ha largito queste grazie, e che ha per tuo mezzo fatto un tale regalo al popolo al quale tu servi, ti scongiuriamo di volerci fare inviare tutte e singole le prediche dei tuoi preti, o almeno quelle che vorrai, dopo averle fatte trascrivere e correggere. Io pure, d'altronde, non trascuro di fare quanto mi hai ordinato e, come spesso t'ho scritto, aspetto di sapere la tua opinione circa le sette regole o chiavi di Ticonio. Ti raccomandiamo assai il fratello protomedico d'Ippona e della corte imperiale. Riguardo al fratello Romano sappiamo quanto ti dai da fare e non dobbiamo chiederti altro se non che il Signore ti aiuti a suo favore. Amen.