(Erfurt 5 = Sermone 362/A)

Discorso di sant'Agostino vescovo

sulla resurrezione finale

Ciò che si è già avverato e ciò che si avvererà.

1. Se c'è la fede, le consolazioni dei cristiani non sono vane. Ma perché ci sia la fede, prima sono venuti gli esempi dei santi, poi i documenti dei libri hanno levato la loro voce. Per quale motivo non dovremmo credere le cose avvenute nei tempi passati che ci vengono narrate, dal momento che vediamo accadere quelle che erano state predette come future? Quelli che ci hanno narrato le cose passate, proprio loro ci hanno preannunciato come futuri gli eventi che vediamo. Questi eventi, che ora vediamo sulla terra, cioè che gli uomini abbandonano tutti i demoni di cui erano servi, che i simulacri che adoravano vengono distrutti, che ovunque sono demoliti i templi pagani e che tutto il genere umano si volge a un unico Nome, sono stati predetti nei libri santi, e, quando venivano predetti, sembravano del tutto incredibili. Ora, però, che li vediamo realizzati ci sembrano divenuti di poco valore, in quanto sono evidenti. E dunque poniamoci davanti agli occhi i paesi e tutte le genti, che ci sono state in passato, quando non c'era nessun cristiano, quando si offrivano sacrifici a demoni, si costruivano altari di pietra, si immolavano sacrifici alle pietre, si costituivano sacerdoti e si concedeva ai falsi dèi, cioè ai demoni, quello che è dovuto al Dio vero. Mettiamo davanti ai nostri occhi questi paesi e immaginiamo che ci sia stato qualcuno, non so chi, che all'improvviso avesse detto che tutte quelle cose potevano cambiare in un momento e che, abbandonati i vani dèi, tutti gli uomini si sarebbero volti a un solo Dio: chi non l'avrebbe deriso? Chi non l'avrebbe ritenuto in preda al delirio? Chi si sarebbe degnato di ascoltarlo? Chi avrebbe avuto remore a percuoterlo? E tuttavia queste cose sono accadute. Dove sono scritte queste cose, che ora vediamo e che, quando venivano annunciate, non si vedevano, proprio là sono scritte anche quelle che non si vedono ancora. Quali sono queste cose che non si vedono ancora? Che il Signore verrà con quel corpo con cui si è degnato di apparire quaggiù, di morire e di risorgere, ma un corpo ormai immortale e incorruttibile, così come rimane in cielo e siede alla destra del Padre; che ci sarà un giudizio, che tutti i morti risorgeranno dai sepolcri, e che tutti i corpi saranno liberati da ogni decomposizione, e che non solo le tombe, ma il mondo stesso restituirà quegli elementi che ha ricevuto. Quando queste cose avverranno, non saranno più causa di stupore, come non sono causa di stupore quelle che sono ormai avvenute. E tuttavia ora non si crede ciò che non si vede. Qui si richiede la fede. Credi quello che ancora non vedi: che farai di straordinario se crederai quando vedrai? Si dà una ricompensa a chi ha creduto quello che non vedeva ancora, affinché gioisca quando vedrà; al contrario si dà un castigo alla mancanza di fede di chi non ha voluto credere quel che non vedeva ancora, affinché pianga quando vedrà.

Sul come risorgeranno i corpi.

2. Una sola cosa suole quasi turbare gli uomini, cioè in quale modo risorgeranno i corpi decomposti e che vengono sepolti proprio perché il vederli mentre si corrompono offendono la vista: infatti ci erano cari, insieme alle anime che essi contenevano, mentre invece, quando le anime se ne vanno, restano inerti quei corpi che amavamo e non vogliamo che si corrompano sotto il nostro sguardo; e per questo li seppelliamo. Quando si dice che risorgeranno, o cuore umano, tu intendi quello che avviene ora e non credi a quello che avverrà? Ma se ci rifletti e giudichi rettamente, considera un poco i prodigi misteriosi e quotidiani della natura. Da dove proviene, nel raccolto, quello che non è sotterrato nel seme? In che modo le foglie negli alberi ridiventano verdi? Come fanno i boschi, nudi in inverno, a rivestirsi in estate? Proprio perché tutte queste cose vengono ricreate, possiamo credere che, a suo tempo, anche i corpi potranno essere ricreati. È più incredibile che sia stato creato quel che non c'era piuttosto che ricreato quel che c'era. È stato creato l'uomo, che non c'era: e non credi che possa essere ricreato ciò che c'era? Sono le ossa e la carne a essere sepolti: e tu, prima di nascere, che cosa sei stato? Sei stato tratto fuori dai recessi della natura per manifestarti con questo aspetto visibile agli occhi: non credi che, quando te ne andrai nei recessi della natura, di là potrà trarre fuori proprio te chi ti ha potuto creare prima che tu fossi?

Fidarsi delle parole del Signore.

3. Infine crediamolo perché l'ha detto colui che non può ingannare. Ci ha promesso la resurrezione dei corpi chi, quando era in un corpo, ha risuscitato i morti. Chi ci ha promesso la risurrezione dei corpi, proprio lui, quando era in un corpo, è risuscitato il terzo giorno. Non crediamo pure che questi fatti siano avvenuti, se non sono accaduti in seguito quelli di cui si era predetto che sarebbero avvenuti! Quando il Signore, dopo la risurrezione, apparve ai suoi discepoli, poiché nemmeno loro credevano che sarebbe risuscitato, ritennero di vedere un fantasma. E disse loro: Perché siete turbati e pensierosi nel vostro cuore? Osservate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io. Toccate e osservate: perché un fantasma non ha carne e ossa, e vedete bene che io li ho 1. Si offrì non solo alla vista degli occhi, ma anche al contatto delle mani. Rimase con loro quaranta giorni, entrando e uscendo, mangiando e bevendo 2, perché poteva farlo, non perché costretto. Li convinse della grazia della risurrezione per l'evidenza del suo vero corpo, e, sotto i loro occhi, salì al cielo. E quando lo videro dopo la risurrezione: disse loro: Queste sono le parole che vi avevo detto, quando ero ancora con voi: che era necessario che si compisse tutto quel che è scritto riguardo a me nella legge, nei profeti e nei salmi. Allora si aprì la loro mente - così dice il vangelo - per comprendere le Scritture, e disse loro che così era scritto ed era opportuno che il Cristo soffrisse in questo modo, e che risorgesse dai morti il terzo giorno e che nel suo nome fosse annunciata la penitenza e la remissione dei peccati in tutte le nazioni, iniziando da Gerusalemme 3. Questo è nel vangelo. Osservate quando è stato scritto. Veniva scritto allora, quando non si era effettivamente verificato ciò che là viene preannunciato; e infatti Cristo stava per andar via e i discepoli lo vedevano ancora con quel corpo con cui l'avevano conosciuto. Quando lo vedevano in quel corpo che avevano conosciuto, era forse già accaduto quel che sarebbe avvenuto dopo? Che cosa? E nel suo nome fosse annunciato il pentimento e la remissione dei peccati a tutte le nazioni, iniziando da Gerusalemme. La prima cosa era avvenuta, questa seconda no. I discepoli vedevano quello che era avvenuto, e credevano quello che non lo era ancora. Noi oggi lo vediamo già compiuto: il pentimento e la remissione dei peccati sono annunciati nel nome del Signore nostro Gesù Cristo in tutte le nazioni. Non avviene forse? Ma queste cose erano forse già accadute quando venivano annunciate e se ne scriveva? Come gli Apostoli, che vedevano Cristo, credevano nella Chiesa che ci sarebbe stata, così anche noi la Chiesa la vediamo e le cose riguardo a Cristo le crediamo. Anche quelli, di questi due realtà, una la vedevano, l'altra la credevano. Noi però non vediamo ciò che loro vedevano. Se noi vediamo ciò che essi credevano, crediamo ciò che vedevano.

La condiscendenza di Cristo.

4. Dunque questi è il nostro Signore Gesù Cristo, il Verbo del Padre, il Figlio unigenito, per mezzo del quale tutto è stato fatto, che si è degnato, nel momento opportuno, di ricevere la carne dalla Vergine Maria e rendersi visibile agli occhi umani, di compiere azioni degne e sopportarne di indegne, di operare cose divine e sopportarne di umane, di morire, risorgere e salire al cielo; ascoltate dunque cosa questo nostro Signore ha detto riguardo alla resurrezione futura e, messa da parte ogni discussione, credete, in quanto non può ingannare chi ha detto: Verrà l'ora, disse, in cui tutti quelli che sono nella tomba udranno la sua voce, e verranno fuori: chi fece il bene per una resurrezione di vita, chi fece il male per una resurrezione di condanna 4. Sia, dunque, ringraziato Dio per il fatto che risorgeranno <...> per la condanna quelli che fecero il male. Fratelli, tutto ci è stato perdonato nel battesimo. Credete, fratelli carissimi, che a chi ha voluto liberare in un solo istante da ogni peccato, Dio dona di regnare per sempre con Lui.