DISCORSO 293/D

SUL NATALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Testimonianza del Signore su Giovanni e di questi sul Signore. Si dà lettura di Act 13, 25

1. È grande la testimonianza che dà il Signore stesso di Giovanni il battezzatore - non dell'Evangelista - del quale oggi celebriamo il giorno della nascita, il celebre giorno. Afferma infatti di lui il nostro Salvatore, il Signore suo e nostro... e che altro afferma di lui se non la Verità? Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista 1. Ecco chi riguarda la solennità che oggi viene celebrata: colui del quale uno più grande non è sorto tra i nati di donna. Ma proprio il Signore proseguì affermando: ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui 2. Che vuol dire più piccolo di lui? Minore quanto all'età, più grande in potenza. Giovanni, uomo di somma elevatezza, pur tuttavia uomo; ma nei riguardi di Cristo Signore, è ben poco dire di somma elevatezza in quanto è Dio uomo. Abbiamo riferito la testimonianza del Signore riguardo a Giovanni, dobbiamo dire della testimonianza di Giovanni riguardo al Signore. Richiamate alla memoria, ricordate la testimonianza resa dal Signore a Giovanni e che ho riportato, secondo la quale tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista. Questo è quanto ha detto Gesù di Giovanni; e Giovanni che ha detto di Gesù? Notate per prima cosa come trovava conferma la testimonianza del Signore nei riguardi di Giovanni. Questi era ritenuto il Cristo e, con la proclamazione della lettura tratta dagli Atti degli Apostoli, ne avete ascoltato la narrazione e il commento e che Giovanni abbia detto: Che pensate che io sia? Io non sono il Cristo 3. L'abbaglio degli uomini supponeva di più, ma l'umiltà riconosceva quel che era. E notate con quanta facilità l'errore degli uomini si prestò all'abuso di potersi esibire al posto di Cristo. Non lo fece, meritatamente grande, superiore nella confessione e non in un superbo nitrire. Non sarebbe forse riuscito a convincerli di essere il Cristo? Già lo credevano; avrebbe confermato la loro opinione: avrebbe detto il falso quanto a ciò che era, ammettendo di esser ciò che non era. E se lo avesse fatto, dove sarebbe? Voi avete inviato messaggeri a Giovanni - disse il Signore Gesù ai Giudei - egli era una lucerna che arde e risplende e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce: io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni 4. Eccellente lucerna: giustamente se ne fuggì al di sotto di una pietra per non essere spenta dal vento della superbia.

Giovanni non è discepolo del Signore, anzi ha discepoli suoi. Testimone di Cristo il più grande degli uomini.

2. Notate dunque, carissimi, quanta sia stata la grandezza di Giovanni, e come ebbe conferma ciò che di lui disse il Signore: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battezzatore. Certo, Cristo era il Signore, anzi, è il Signore, che era prima di Giovanni, che era prima di Abramo, che era prima di Adamo, che era prima del cielo e della terra, perché tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui 5; era indubbiamente il Signore, e Dio si trovava sulla terra, e il Verbo era diventato carne 6; e, tuttavia, Giovanni non è annoverato tra i suoi discepoli. Richiamate alla memoria i nomi dei discepoli, dal primo all'ultimo. Vi si trova un Giovanni, ma è l'Evangelista, non il battezzatore: costui, dunque, per quel che appare all'esterno, non era discepolo di Cristo, anzi, anche al tempo di Cristo, egli radunava discepoli. Inoltre i Giudei, a proposito dei discepoli di Giovanni, ingiuriavano i discepoli di Cristo, e andavano spargendo calunnie fino a dire: Perché i discepoli di Giovanni non digiunano e i tuoi discepoli non digiunano? 7 Cristo aveva discepoli, anche Giovanni ne aveva; battezzava Giovanni, battezzava anche Cristo. È tra i nati di donna che nessuno è sorto più grande di Giovanni il battezzatore; nondimeno simile ad un rivale che si circonda di discepoli, in apparenza in opposizione a Cristo, pur tuttavia a favore di Cristo. Proprio perché aveva così grande prestigio da poter essere ritenuto il Cristo, dovette rendere testimonianza a Cristo. Colui al quale dà testimonianza l'uomo d'eccezione è più che uomo. Non sono chi voi credete. In verità sono assai dotato perché siate indotti a credere questo: non sono chi voi credete. E tu chi sei? 8 gli si disse. Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparate al via al Signore 9. Guardate il precursore, accettate chi prepara la via, temete il Giudice. Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri: ogni monte e colle saranno abbassati ed ogni valle sarà colmata, i luoghi scoscesi saranno livellati e le asperità diventeranno pianure, ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio 10. Non me, ma la salvezza di Dio. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. La lucerna dà testimonianza al giorno perché il giorno è Cristo. Che è Giovanni? Lucerna. Ma che bisogno c'era della lucerna? Perché il giorno era nascosto: si nascondeva finché diventasse manifesto: infatti si sarebbe manifestato solo perché era nascosto. Se l'avessero conosciuto non avrebbero mai crocifisso il Signore della gloria 11.

Cristo Parola e voce.

3. E tuttavia, non durando a lungo a resistere al "giorno", i Giudei prendono un abbaglio nei confronti della "lucerna": sono mandati dei messaggeri a Giovanni. Questi disse: Non sono io; in mezzo a voi c'è uno che è più grande di me. Di quanto più grande? In verità Cristo Signore aveva detto che tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il battezzatore 12; ma il più piccolo - diceva di se stesso per il fatto di esser nato più tardi - nel regno dei cieli è più grande di lui 13. Si disse più piccolo, non disse di quanto più grande. Da parte mia, perché non sembri che voglia sottrarre qualcosa, in quanto anch'esso costituisce un significato valido, e senza che mi allontani dalla verità, dirò inoltre questo: Proprio nelle parole - con le quali il Signore afferma che tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il battezzatore, ma chi è il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui - si trova un altro significato per via di una diversa esplicazione del contesto, nel caso tu voglia risolvere il: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista, ma chi è il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui, così da intendere che nel regno dei cieli ci sono i santi angeli e che è detto: quello che fra i santi angeli è il più piccolo, è più grande di tutti gli uomini. Sia quel significato, sia questo, non è incompatibile con la fede, in quanto è vero e che Cristo è minore in età, più grande in potenza; ed è vero pure che, per quanto l'uomo possa essere eminente, egli è da meno del più piccolo degli angeli. Ascoltiamo tuttavia da Giovanni quanto più grande egli abbia riconosciuto il Signore Gesù. Poiché egli disse: Chi viene dopo di me è più grande di me 14, vieni a sapere che è più grande di me, tu domandi quanto più grande. Se accade che taccia, entriamo in sospetto, ma fidiamoci senza esitare: infatti, Giovanni è il servo, Cristo è il Signore. Dica Giovanni quanto: Non sono degno - dice - di sciogliere il legaccio del suo sandalo 15. Quanto non si sarebbe umiliato riconoscendosene degno! Se quello sta in piedi o seduto e tu vai sciogliendo il legaccio del sandalo, io capisco: quello è il Signore e tu il servo. È ancor poco questo, dice Giovanni, non sono degno nemmeno di questo! Allora, se possibile, rendici ragione del fatto che non sei dei discepoli di lui ed hai raccolto dei discepoli indipendentemente da lui. Io - dice Giovanni - io non sono dei discepoli di lui; lo sono, ma non vedete dove. Chi possiede la sposa è lo sposo 16. La voce di Giovanni è a servizio di Cristo Signore: Chi possiede la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo sta lì e lo ascolta 17. Senza dubbio non è un suo discepolo: certamente servo alla presenza di lui, amico per degnazione di lui. Disse infatti anche ai suoi discepoli: Non vi chiamo più servi, ma amici 18. Notate tuttavia il discepolo nella parte più interna, in occulto e nel segreto del santuario. L'amico dello sposo sta lì e lo ascolta. Deve stare in piedi e deve ascoltare: perché se non avesse ascoltato, sarebbe caduto e sarebbe stato simile a colui del quale il Signore stesso dice: egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità 19. In realtà il diavolo non stette in piedi e cadendo fu condannato egli che fa precipitare. Giovanni, invece, è stato in piedi e lo ha ascoltato. E che ne è seguito? Ed esulta di gioia alla voce dello sposo 20. Egli è la Parola, io sono la voce 21, dice Giovanni. È "voce" ed esulta di gioia alla voce dello sposo. Tu "voce", infatti, egli è la Parola; ma egli e parola e voce. Perché il Signore è parola e voce? Perché il Verbo si è fatto carne 22. Infatti, come la parola che genera la nostra mente è all'interno di essa ed è nascosta a coloro che sono al di fuori di noi, così ora: quel che dirò vi si nasconde, ma non è nascosto a me; la parola è già nella mia mente, ma, perché vi raggiunga, assume la voce e ciò che era occulto in me giunge fino a te e, intanto, non è che si allontani da me nel pervenire a te. Se è così nella mia parola, che dire del Verbo di Dio? Egli era presso il Padre, era nascosto presso il Padre; per venire a noi, assunse quale voce la carne, per cui giunse fino a noi e non si allontanò dal Padre. Anche i Giudei lo ascoltarono dire queste cose, ascoltarono pure Giovanni che ne parlava: Noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza 23. Che vuol dire "noi tutti"? Era il patriarca, era il profeta, era chiunque giusto, era qualsiasi predicatore, era Giovanni stesso, del quale non era sorto uno più grande tra i nati di donna 24; tutti hanno bevuto a quella sorgente, perciò hanno potuto render fuori di tali cose.

Predetta nel salmo, compiuta nel Vangelo l'erronea individuazione dei Giudei.

4. Essendo nascosto "il giorno", i Giudei ostili sono posti in imbarazzo dalla presenza della "lucerna". E rimasero confusi in pieno. Notate come interpellarono una volta il Signore stesso dicendo: Fino a quando ci tieni con l'animo sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi chiaramente 25. Miravano alla calunnia, non cercavano la verità. Per quanto tempo - dicono - ci tieni con l'animo sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi chiaramente. Ed egli a loro: Vi pongo anch'io una domanda, ditemi: da dove viene il battesimo di Giovanni? Dal cielo o dagli uomini? 26. Fu un lampo di sapienza e rimase mortificata l'avventatezza; quanti lo avevano interpellato tornarono in sé. Quelli che si fecero avanti intenzionati alla calunnia, retrocedettero imbarazzati; dissero tra loro o tra sé: Se avremo detto: dal cielo, ci risponderà: perché non gli avete creduto 27 quando ha dato testimonianza di me? Se gli avete creduto perché mi interrogate? Se avremo detto: dal cielo, questo ci risponderà tra sé: perché non gli avete creduto? Se avremo detto: dagli uomini, abbiamo timore di essere lapidati dalla folla 28. Infatti tutto il popolo giudaico considerava Giovanni un profeta. Perciò, con la lucerna davanti al giorno, accorgendosi che dando una delle due risposte avrebbero condannato se stessi, risposero: Non sappiamo 29. Per il fatto che sapevano, risposero: Non sappiamo. E il Signore: Neanch'io vi dico con quale potere faccio queste cose 30. Che avranno detto? che avranno risposto? Senza dubbio rimasero svergognati e si compì la profezia di chi dice nel Salmo: Ho preparato una lucerna al mio Cristo 31. Riflette in qual tempo fu detta e quando si è adempiuta. Nel Salmo potete leggere quando fu detta e, nel Vangelo, quando si è adempiuta. Ho preparato una lucerna al mio Cristo? A che scopo? Per confondere i suoi nemici 32. Che ostinata confusione! ogni giorno provano confusione e non si convertono.

È da Dio ogni nostro merito; ci è proprio il nostro male. Dio cresce in noi quando giungiamo a conoscerlo.

5. Quanto a noi, carissimi, che siamo stati innestati al posto dei rami recisi, - così infatti dice l'Apostolo - ascoltiamolo, non alimentiamo in noi la presunzione; in tutto ciò che siamo di buono, riconosciamo il dono di Dio, attribuiamo a noi stessi ciò per cui siamo cattivi. Ha l'animo retto chi, nei suoi beni, loda il solo Dio e, nei suoi mali, non offende Dio. Infatti, in qualunque modo ci tratti, Dio opera consapevolmente: nessuno è più buono di lui, nessuno più sapiente, nessuno più potente. Ci ha fatti venire tutti e ripensate da che cosa. Ci ha liberati dagli idoli, ci ha liberati dalla schiavitù dei demoni, da tanti sacrilegi. A che dobbiamo questo? A che devo - dice Elisabetta - che la madre del mio Signore venga a me? 33 In quanto uomini, umiliamoci e non vantiamoci che nel Signore perché egli sia esaltato; per crescere in lui dobbiamo diminuire noi stessi. Considerate l'uomo più eccellente: che disse di Cristo egli, di cui non è sorto uno più grande tra i nati di donna? Bisogna che egli cresca e che io, invece, diminuisca 34. Dio cresca, l'uomo diminuisca. E come può crescere il Perfetto? Che cosa manca a Dio per cui è soggetto a crescita? Dio cresce in te quando tu lo comprendi. Nota dunque l'umiltà dell'uomo e la sublimità di Dio. Bisogna che egli cresca, dice, e che io, invece, diminuisca. Lo hanno dimostrato le date di nascita di entrambi. È nella luce che si opera e lo attesta il "sole" stesso: da oggi decresce la luce del giorno, dalla nascita del Signore la luce va crescendo. Bisogna che egli cresca ed io, invece, diminuisca. Infatti il Signore Gesù Cristo che regge e dà vita alla creatura, governa il mondo, è il Fattore degli astri, colui che regola i tempi, poiché nacque quando volle, scelse per sé il giorno della nascita a farsene un segno indicativo ed egli fissò pure il giorno al suo Precursore. In costui volle che si scorgesse l'uomo, in sé Dio. L'uomo deve diminuire, Dio deve crescere. Questo indicano le loro passioni. Giovanni fu decapitato, Cristo fu innalzato sulla croce. Perciò, Fratelli, concluderò inoltre brevemente. Si possono dire molte cose nei riguardi di S. Giovanni il Battista; ma, da parte nostra non riusciamo a dir tutto e voi ad ascoltare. Ora, quindi, concluderò in breve: l'uomo si umili e Dio venga esaltato. Chi si vanta, si vanti nel Signore 35.