DISCORSO 64

DISCORSO TENUTO NELLA SOLENNITÀ DEI MARTIRI

Sorte dei buoni e dei cattivi.

1. Celebriamo la festa annuale dei martiri. Ammiriamo dunque la gloria dei martiri, e imitiamone le azioni. Tutto ciò che avete sentito mentre si leggeva il santo Vangelo: Vi consegneranno nei loro tribunali, e nelle loro sinagoghe vi tortureranno 1, e poi la frase: Allora un fratello tradirà il proprio fratello e un padre il proprio figlio per farlo morire, e ognuno avrà nemici nella propria famiglia 2: tutto ciò capiterà ai buoni e ai cattivi. Infatti i mali che soffrono gli uomini su questa terra sono comuni ai buoni e ai cattivi, allo stesso modo che i beni che hanno gli uomini su questa terra li hanno ugualmente i buoni e i cattivi. La moltitudine dei martiri dunque, vedendo che molti cattivi soffrono su questa terra molti mali, gridarono a Dio a una sola voce: Giudicami, o Dio, e distingui la mia causa da quella del popolo empio 3. Poiché viene punito sia il cattivo che il buono, che cosa accadrebbe al buono, se non si distinguesse la sua causa? Quaggiù il buono viene punito, ma viene premiato con la felicità eterna presso Dio. Il cattivo, invece, non solo è punito quaggiù, ma sarà anche tormentato con l'eterno castigo. Se dunque amiamo i santi martiri, scegliamo per noi la loro causa per piacere a Dio.

I lupi diventati pecore.

2. Vedete come nostro Signore Gesù Cristo istruisce i propri martiri col suo insegnamento. Dice: Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi 4. Considerate che cosa fa un unico lupo se va in mezzo a molte pecore. Per quante possano essere le migliaia di pecore, se si lancia in mezzo ad esse un unico lupo, si scompigliano e, anche se non vengono sbranate tutte quante, tuttavia vengono atterrite tutte. Che razza di modo d'agire era dunque cotesto, che genere di progetto, che tipo di potere, quale grande [prova della] divinità era quella di lasciare entrare non già un lupo tra le pecore, ma di mandare le pecore tra i lupi? Vi mando - egli dice - come le pecore in mezzo ai lupi, non "presso i confini delle tane dei lupi", ma proprio in mezzo ai lupi. I lupi dunque erano un grosso branco, mentre le pecore un piccolo gregge; ma dopo che il branco di lupi ebbe ucciso il piccolo gregge di pecore, i lupi si convertirono e divennero pecore.

Il nome di Cristo prima odiato, ora glorificato.

3. Ciononostante il Signore si rivolge a tutti, non solo a coloro che vivevano allora e ascoltavano il Signore, ma anche a coloro che per opera loro avrebbero creduto nel Signore e a coloro che fino a noi e dopo di noi sino alla fine del mondo sarebbero subentrati, con la loro nascita, agli altri che sarebbero partiti da questo mondo alla loro morte; a tutti il Signore dice: Sarete odiati da tutti a causa mia 5. In verità è stato predetto che la Chiesa si sarebbe diffusa tra tutti i popoli. Come leggiamo che è stata fatta la promessa, così vediamo che è stata adempiuta. Tutti i popoli sono cristiani, e d'altra parte non sono cristiani tutti i popoli. Per tutto il campo c'è il frumento, per tutto il campo c'è la zizzania 6. Quando dunque sentite dire da nostro Signore Gesù Cristo: Sarete odiati da tutti a causa mia, ascoltatelo come frumento; ciò è detto a coloro che sono frumento. Riflettete attentamente con me perché qualcuno non dica tra sé e sé: "Ciò è stato detto ai discepoli del Signore quando nostro Signore Gesù Cristo li mandò a predicare la sua parola tra i popoli. [Allora] tutti i popoli li odiavano a causa del suo nome. Adesso invece tutti i popoli glorificano il suo nome. Non dobbiamo pensare d'essere odiati da tutti i popoli, ma d'essere amati da tutti i popoli". O comunità cristiane di tutto il mondo, o voi che siete frumento del Signore, o germogli cattolici sparsi in tutto il mondo, considerate voi stessi e riconoscete che tutti i popoli vi odiano a causa di Cristo. Tutti quelli che sono rimasti pagani, tutti quelli che sono rimasti giudei, tutti quelli che deviando dalla retta via sono diventati eretici, non ci odiano forse a causa del nome di Cristo? Ma potrebbe esistere anche un individuo pessimo, che fosse nobile, potente, insigne per dignità, eminente per autorità; poniamo il caso ch'egli volesse il male e avesse il potere di commetterne assai; anch'egli verrebbe odiato da tutti, ma non a causa di Cristo. L'odio procuratosi sarebbe bensì uguale, ma il motivo differente. Ecco perché il Signore Gesù, poiché sapeva che anche a individui pessimi poteva capitare d'essere odiati da tutti, dopo aver detto: Vi odieranno tutti soggiunse: a causa mia 7, poiché esaudisce coloro che dicono: Giudicami tu, o Dio, e distingui la mia causa da quella di un popolo empio 8.

Da che cosa viene al cristiano la fiducia tra i lupi.

4. Ascoltiamo dunque quale esortazione ha dato colui che ci ha promesso il premio eterno. Ci ha proposto un agone, ma egli, che assiste al nostro agone, ci aiuta mentre siamo oppressi. Che specie di agone ci ha proposto? Agone equivale a combattimento. Che specie di combattimento dunque il Signore Gesù Cristo c'ingiunge? Eccolo: Siate prudenti come serpenti e semplici come colombe 9. Chi avrà compreso questa ingiunzione, chi vi si sarà attenuto, chi l'avrà osservata, morirà tranquillo poiché non morirà. Nessuno infatti morirà tranquillo se non chi sa di morire in guisa che per lui la morte avrà fine e la vita avrà il suo premio eterno.

Come imitare l'astuzia del serpente.

5. Per questo motivo, carissimi, sebbene spesso ne abbiamo parlato, dobbiamo spiegarvi che cosa significhi essere semplici come colombe e prudenti come serpenti. Se dunque ci è comandato d'essere semplici come colombe, come può andare d'accordo la semplicità della colomba con la prudenza del serpente? Ciò che apprezzo nella colomba è il fatto ch'essa non ha il fiele; ciò che temo nel serpente è il fatto che possiede il veleno.

6. Non devi temere il serpente sotto nessun aspetto. Esso ha qualità che si devono odiare, ma anche qualità che si devono imitare. Quando infatti il serpente è oppresso dalla vecchiaia e sente il peso della decrepitezza, s'introduce a fatica attraverso un cunicolo e così facendo si spoglia della pelle vecchia per uscir fuori nuovo. Imitalo tu, o cristiano, che ascolti il Cristo che dice: Entra attraverso la porta stretta 10. L'apostolo Paolo dice inoltre: Spogliatevi dell'uomo vecchio con le sue azioni e rivestitevi dell'uomo nuovo ch'è stato creato ad immagine di Dio 11. Hai dunque una caratteristica da imitare riguardo al serpente: Non morire a causa della decrepitezza. Chi muore a causa di un vantaggio materiale, muore a causa della decrepitezza spirituale. Chi muore a causa del vantaggio della lode umana, muore a causa della decrepitezza spirituale. Quando invece ti sarai spogliato di tali forme di decrepitezza, avrai imitato la prudenza del serpente. Imitalo in modo più sicuro: conserva la tua testa. Che significa: "Conserva la tua testa"? Conserva in te Cristo. Può darsi che qualcuno di voi quando voleva uccidere un serpente, ha osservato come questi per salvare la sua testa espone ai colpi di chi lo ferisce tutto il suo corpo? Esso evita di farsi colpire nella parte di se stesso ove sa di avere la vita. Ma la nostra vita è Cristo, poiché egli stesso ha detto: Io sono la via, la verità e la vita 12. Senti anche che cosa dice l'Apostolo: Capo dell'uomo è Cristo 13. Chi dunque conserva in sé il Cristo, conserva per sé il proprio capo.

Imitare la semplicità delle colombe.

7. Orbene, che bisogno c'è di dilungarci a mostrare la semplicità delle colombe? Bisognava mettere in guardia dal veleno dei serpenti. Era pericolosa l'imitazione di quella loro proprietà ch'era da temere. La colomba, al contrario, devi imitarla tranquillamente. Osserva come le colombe godono di stare insieme: dappertutto volano insieme, si cibano insieme, rifiutano di star sole, godono della vita comune. Sono animate d'amor fervente, tubano con gemiti amorosi, generano la prole col baciarsi. Finché però siamo nel corpo, siamo lontani dal Signore 14. Beati coloro che piangono 15. Inoltre, se vuoi essere come una colomba, di' al tuo Signore: Il mio gemito non ti è nascosto 16. Quando dunque le colombe - poiché osserviamo spesso anche questo fatto - litigano tra loro per i loro posti, è in un certo senso un litigio pacifico. Si separano forse per il fatto che litigano? [Tutt'altro!] Volano insieme, pascolano insieme, lo stesso litigio è pacato. Osservate una lite tra colombe. L'Apostolo afferma: Se poi uno non obbedisce a ciò che ordiniamo con questa nostra lettera, segnatelo a dito e non abbiate alcuna relazione con lui 17. Ecco il litigio. Fa' però attenzione ch'è lite di colombe, non di lupi. [L'Apostolo infatti] soggiunge immediatamente: Non trattatelo però come nemico, ma rimproveratelo come un fratello 18. La colomba ama anche quando colpisce, il lupo invece odia anche quando accarezza.

8. Avendo dunque la semplicità delle colombe e la prudenza dei serpenti, celebrate la solennità dei martiri con la sobrietà della mente, non con l'ebrietà del ventre. Cantate lodi a Dio. Il nostro Dio è lo stesso Signore dei martiri. Se avremo combattuto valorosamente, ci darà il premio eterno lo stesso Dio che ha premiato con la felicità eterna coloro che desideriamo imitare.