Quando sia cominciato il culto di S. Agostino non si può stabilire con certezza. Nel Martirologio di Cartagine al 29 agosto troviamo la sepoltura di Restituto e di Agostino vescovo 1; ma Agostino non è insignito con il titolo di santo. Il qual titolo gli viene dato invece, benché non in tutti i codici, nel Martirologio di Girolamo 2.
Nonostante l'alto elogio che un anno dopo la morte gli tributò s. Celestino I (v. sotto), sembra che la venerazione definitiva degli Occidentali verso Agostino si abbia solo con Bonifacio II, il Papa che approvò i decreti del Concilio Arausicano II, nel quale, com'è noto, la dottrina agostiniana della grazia, per lo zelo soprattutto di S. Cesareo d'Arles, segnò il suo trionfo. I martirologi storici dei secoli VIII e IX - di Beda (v. sopra), Rabano, Adone di Vienna, Usuardo, Wandalberto Pruniense - riportano tutti, al 28 agosto, la sepoltura di S. Agostino vescovo 3.
Il culto è legato particolarmente ai monasteri come i monasteri sono legati alla Regola: il diffondersi della Regola agostiniana portò con sé la diffusione del culto verso il suo autore. Già il codice di Corbie della fine del sec. VII 4 termina la Regola con un Termina la Regola di Sant'Agostino vescovo.
Con il moltiplicarsi nei secoli XII e XIII dei monasteri e degli istituti che seguivano o adottarono la Regola di S. Agostino - Canonici Regolari, Premostratensi, Domenicani, Servi di Maria, Agostiniani (detti eremiti dal genere di vita che conducevano prima dell'unione del 1256) - il culto verso il vescovo d'Ippona toccò il suo apogeo.
Particolarmente per opera degli Agostiniani, i quali, sentendosi i continuatori dell'istituto monastico fondato da S. Agostino, vedevano in lui l'unico legislatore e l'unico maestro del proprio Ordine, sorsero dovunque chiese dedicate al Santo: in Italia, in Germania, in Ungheria, in Polonia, in Francia, in Inghilterra, nella penisola iberica dalla quale provengono le chiese erette nel nuovo mondo e in terra di missione. Per l'Italia ricordiamo, a causa del particolare valore artistico, le chiese dedicate a S. Agostino a Roma, Padova (detta, questa, degli Eremitani per distinguerla da quella omonima eretta dai Domenicani alcuni decenni prima), a Napoli, a Cesena, a Palermo. Vanno pure ricordate le grandiose chiese di S. Agostino sorte a Città del Messico, a Lima, a Manila.
Centro di diffusione del culto verso S. Agostino furono pure i monasteri di monache agostiniane, il Terz'Ordine regolare e secolare, l'arciconfraternita della Cintura eretta sotto la protezione di S. Agostino e di S. Monica. Liturgicamente gli Agostiniani celebravano durante l'anno cinque feste di S. Agostino: il dies natalis (28 agosto), la Conversione (dapprima il 5 maggio, più tardi il 24 aprile), le due Traslazioni del corpo (la prima il 28 o il 29 febbr., la seconda l'11 ottobre), la Riunione al corpo (5 giugno), la data cioè nella quale entrarono ad ufficiare la basilica di S. Pietro in Ciel d'oro ed ebbero in custodia, insieme ai Canonici Regolari, il sepolcro del Santo (v. sopra). Quest'ultima festa fu celebrata solo per breve tempo (dal 1338 al 1343), quella della seconda traslazione (11 ottobre) fu abolita nella riforma di s. Pio X, le altre vengono celebrate tuttora.
Per la Chiesa universale, la festa di S. Agostino (28 agosto) ha seguito tutte le fasi della formazione e delle riforme del Breviario.